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Fca Melfi, dal 14 aprile riapertura graduale per sviluppo ibrido: è il primo stabile con norme anticontagio

 
Redazione online

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fiat fca Sata melfi

Lo stabilimento Fca di Melfi

Lo ha reso noto la Uilm lucana al termine di una call conference con i dirigenti del gruppo, specificando che «tale riapertura è in linea con i decreti

Sabato 11 Aprile 2020, 15:15

POTENZA - Lo stabilimento Fca di Melfi (Potenza) che, come previsto dal Dpcm di ieri, resterà chiuso fino al 3 maggio - da martedì 14 aprile riaprirà «esclusivamente per le attività di pilotino e driver (collaudo su pista di nuovi modelli) inerenti a ricerca e sviluppo per i nuovi modelli 'Ibrido'». Lo ha reso noto la Uilm lucana al termine di una call conference con i dirigenti del gruppo, specificando che «tale riapertura è in linea con i decreti in essere e interesserà mediamente, per la settimana prossima, circa cento lavoratori» sui circa settemila totali.
Secondo il segretario regionale, Marco Lomio, «questo avvio graduale relativamente alla ricerca e allo sviluppo è da considerarsi un elemento positivo perché è la conferma che il piano industriale e la preparazione per i nuovi modelli non si arresta, anzi vengono poste in essere le condizioni necessarie per il futuro produttivo dello stabilimento di Melfi».

Dal 14 aprile, quello di Melfi sarà il «primo stabilimento ad applicare le nuove misure anticontagio previste dall’accordo con Fca». Lo ha annunciato il segretario lucano della Fim-Cisl, Gerardo Evangelista, al termine di una call conference con i dirigenti del gruppo.

Tra le misure previste - è specificato nel comunicato diffuso dal sindacato - vi sono «la igienizzazione e la sanificazione degli ambienti da effettuare prima della ripresa del lavoro e da ripetere periodicamente; il distanziamento di almeno un metro, sia negli ambienti comuni sia nelle postazioni lavorative; il ricorso al lavoro agile (smart working) per chi può lavorare da remoto; la consegna di mascherine a tutti i lavoratori; la misurazione delle temperature prima di accedere in azienda; tutele per i soggetti più vulnerabili per condizioni di salute; l'adozione di procedure finalizzate ad evitare assembramenti nelle mense e negli spogliatoi, nonché nelle fasi di entrata e di uscita dalla fabbrica».

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