MELFI -Dopo circa dieci ore, si è conclusa poca fa la rivolta dei detenuti nel carcere di Melfi (Potenza) che hanno protestato contro le restrizioni decise per il coronavirus.
Secondo quanto si è appreso, sono stati liberati i nove ostaggi - quattro agenti della polizia penitenziaria e cinque operatori sanitari - e i detenuti sono rientrati nelle sezioni.
Nel carcere di Melfi - dove sono detenute circa 200 persone - dal pomeriggio hanno operato diverse decine di uomini delle forze dell’ordine.
GLI OSTAGGI - Sette persone sono tenute in ostaggio dai detenuti che si sono rivoltati nel carcere di Melfi per protestare contro le restrizioni decise per il coronavirus. Al momento il bilancio è di un recluso ferito.
Secondo quanto si è appreso, gli ostaggi sono quattro agenti della polizia penitenziaria, due medici e una psicologa. I rivoltosi controllerebbero la zona del carcere in cui si trova l'infermeria. Il sequestro è avvenuto nel corso della protesta dei detenuti contro i provvedimenti presi dall’amministrazione a causa dell’emergenza coronavirus.
I rivoltosi controllerebbero la zona del carcere in cui si trova l'infermeria. Attorno alla struttura (una delle «carceri d’oro» fatte costruire negli anni ‘80 dall’allora ministro Franco Nicolazzi), polizia e carabinieri hanno stretto un cordone di sicurezza per evitare che, approfittando della confusione generata, qualche detenuto provi a scappare come già successo nella vicina Foggia. A supporto delle forze dell'ordine sono giunte anche ambulanze e Vigili del fuoco. Frammentarie le notizie su quanto sta succedendo all’interno e non si sa nemmeno se i 7 sequestrati siano tenuti in un unico ambiente o divisi tra l’infermeria del carcere e uno dei reparti di detenzione. Quel che appare certo è che i detenuti hanno iniziato a devastare la struttura.
L'istituto penitenziariro è attualmente circondato dalle forze dell'ordine mentre è intervenuto anche il reparto speciale della polizia penitenziaria che sta cercando di mediare con i dedetenuti-sequestratori e convincerli a rilasciare gli ostaggi.
Un centinaio di detenuti nel carcere di Melfi (Potenza) stanno protestando da alcune ore contro i provvedimenti presi dall’amministrazione a causa dell’emergenza coronavirus. Dopo le proteste avvenute stamani nel carcere di Matera (con un detenuto che è salito sul tetto dell’istituto), che sono rientrate nel pomeriggio, le forze dell’ordine hanno avuto la conferma che la protesta nelle carceri lucane - dove vi sono in totale poco più di 450 detenuti) è inserita in uno schema che ha riguardato tutta Italia.
In particolare, a Melfi la protesta riguarderebbe due delle quattro sezioni dell’istituto di pena: sono intervenuti sia gli agenti della Polizia penitenziaria sia Polizia e Carabinieri. Secondo quanto si è appreso, dopo l’inizio della protesta vi sono stati momenti di tensione, seguiti da una apparente calma.
Sono 22 gli istituti penitenziari interessati oggi da rivolte o manifestazioni di protesta provocate da una parte della popolazione detenuta. In molti istituti la situazione non è ancora rientrata e i disordini sono tutt'ora in corso. E’ il bilancio del Dap, il Dipartimento della amministrazione penitenziaria.