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L'accusa è di corruzione elettorale
Redazione online
03 Giugno 2019
Foto Graphic Revolution Melfi
MELFI - Un divieto di dimora è stato notificato oggi al sindaco di Melfi (Potenza), Livio Valvano (Psi), e al presidente del consiglio comunale, Luigi Simonetti, con l’accusa di turbata libertà degli incanti in relazione ad un bando di gara per l’installazione delle luminarie natalizie.
Valvano e Simonetti avrebbero agito in concorso con l'imprenditore Francesco Roberto, titolare di una ditta con sede a Scampitella (Avellino), al quale è stata notificata la stessa ordinanza di divieto di dimora. Secondo la Procura della Repubblica di Potenza, i tre - insieme al dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Melfi, Michelarcangelo Moscaritolo - avrebbero «confezionato un bando gara 'su misurà per l'assegnazione dell’appalto per noleggio, installazione, manutenzione e smontaggio delle luminarie».
Durante le indagini della Polizia, inoltre, sarebbe stato accertato «un accordo corruttivo» fra lo stesso Moscaritolo e l'imprenditore edile Antonio Ferrieri, «consistito nella dazione di utilità a favore del funzionario al fine di agevolare l'impresa": i due, inoltre, su disposizione del gip di Potenza, sono stati posti agli arresti domiciliari con l’accusa di "corruzione elettorale». Ferrieri - sempre secondo l’accusa - ha "garantito» appoggio elettorale a Simonetti in occasione delle elezioni comunali a Melfi (il presidente del consiglio comunale è stato «il primo degli eletti"). In cambio, l’imprenditore avrebbe ottenuto «una serie di lavori pubblici concessi dal Comune di Melfi» all’impresa edile intestata alla moglie.
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