Le aziende sanitarie lucane realizzeranno una gestione integrata dei tempi di attesa delle prestazioni ospedaliere e di quelle specialistiche e ambulatoriali e il «contenimento della mobilità passiva fuori regione": è quanto previsto in due accordi firmati stamani a Potenza dai direttori generali del San Carlo, Massimo Barresi, dell’Asp e dell’Asm, Lorenzo Bochicchio e Joseph Polimeni, del Crob, Giovanni Battista Bochicchio, e dall’assessore regionale alla sanità Flavia Franconi.
Il primo accordo interaziendale definisce il programma di interventi da attivare per garantire il potenziamento dell’offerta di prestazioni, l’informazione ai cittadini e il monitoraggio delle attività, e la verifica dei risultati. Tra i primi interventi, la costituzione, entro il 30 aprile, di una task force interaziendale per le liste d’attesa, «deputata al monitoraggio sistematico delle azioni intraprese dalle aziende e dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi predefiniti». Il secondo accordo «tende a contenere la mobilità sanitaria ospedaliera passiva, punto nevralgico del sistema sanitario regionale, attraverso un miglioramento continuo della qualità delle cure e un aggiornamento delle tecnologie sanitarie al loro servizio».
«Una collaborazione intensa e proficua tra tutti gli attori del sistema salute regionale lucano che - hanno evidenziato i quattro direttori generali - ha portato per la prima volta alla stesura in meno di un mese di due importanti accordi interaziendali finalizzati al tempestivo recepimento del piano nazionale di governo delle liste di attesa per il triennio 2019-2021, approvato a metà febbraio, e in linea con gli "Obiettivi di salute e di programmazione sanitaria regionale 2018-2020». Franconi ha invece spiegato che «si tratta di un ottimo accordo: la Regione era già intervenuta per il potenziamento delle tecnologie sanitarie, e posso garantire che le prestazioni sono di ottima qualità in ogni struttura lucana. Rivolgo un appello agli utenti, ovvero quello di annullare le prenotazioni quando non è possibile recarsi alla visita richiesta. Oggi il 30% delle prenotazioni non viene rispettata, e in alcuni casi significa accumulare un giorno di mancate prestazioni ogni settimana. Anche in questo modo si riducono le liste d’attesa».