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Giovanni Rivelli
12 Dicembre 2018
Quinto con Pittella
POTENZA - Per la Cassazione ci sarebbero state solo «ipotesi», «congetture» e «giudizi moralistici» a fondamento della decisione con cui il Tribunale del Riesame di Potenza ha confermato le misure cautelari per il governatore lucano Marcello Pittella nell’ambito dell’inchiesta sui presunti imbrogli nei concorsi della Sanità lucana. Lo si legge nelle motivazioni pubblicate ieri per la decisione con cui lo scorso 26 novembre i giudici della Suprema Corte hanno annullato la stessa decisione del Riesame rinviando gli atti per un nuovo giudizio.
Nelle 18 pagine del provvedimento, gli «ermellini» accolgono praticamente tutte le censure difensive giudicando il provvedimento del riesame carente sia sotto il profilo dei gravi indizi che delle esigenze cautelari ed evidenziando «salti logici», «ragionamenti probabilistici», «affermazioni che non superano il confine meramente congetturale», «viziate da contraddittorietà nella motivazione».
E la Cassazione censura anche la valutazione di rischio di reiterazione del reato basata sull'ipotesi i una ricandidatura di Pittella alla guida della Regione Basilicata: «Si tratta con evidenza - si legge nelle motivazioni - di uno sconfinamento dai parametri legali imposti dalle norme che, imponendo al giudice una valutazione prognostica sfavorevole sul pericolo di reiterazione di delitti della stessa specie di quelli per cui si procede, non possono spingersi fino alla possibilità di ritenere adeguata una misura cautelare per comprimere l’esercizio del diritto costituzionale di elettorato passivo».
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