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Potenza, estorcevano denaro su ordine di corriere droga: 3 arresti

 
Redazione online

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Le indagini sono cominciate in seguito alle dichiarazioni del 'corriere' e riguardano episodi avvenuti tra il mese di settembre 2017 e lo scorso mese di febbraio

Giovedì 27 Settembre 2018, 13:02

13:06

POTENZA - Accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un 'corriere' coinvolto nel traffico di droga con la Puglia (in particolare con la città di Cerignola), tre uomini di Potenza sono stati arrestati dalla Polizia in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del capoluogo lucano al termine delle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia potentina.

Gli uomini arrestati - secondo quanto reso noto in un comunicato diffuso dalla Procura della Repubblica di Potenza - sono Orazio Antonio Colangelo, di 57 anni, Franco Raffaele Rufrano (52) e Giuseppe D’Affuso (49).

Le indagini sono cominciate in seguito alle dichiarazioni del 'corriere' e riguardano episodi avvenuti tra il mese di settembre 2017 e lo scorso mese di febbraio. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, dopo aver accettato l'intestazione a suo nome di un’auto da usare per il trasporto della droga tra Potenza e Cerignola, l’uomo è stato minacciato prima dal fornitore pugliese, che gli ha chiesto circa 20 mila euro, e poi dai tre potentini. Successivamente il corriere - che è stato costretto a consegnare 1.200 euro in contanti e due assegni da 500 euro - è stato anche picchiato all’interno del Comitato di quartiere di Rione Lucania, «con la complicità - è specificato nella nota della Procura potentina - del presidente Colangelo».

Sono «forti le sinergie» tra i gruppi criminali lucani e quelli operanti nel territorio foggiano: è la considerazione fatta nel comunicato, firmato dal Procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio.
L’indagine, secondo gli investigatori potentini, «al di là della gravità dei fatti emersi, appare» quindi «di particolare rilievo, in quanto dimostra e conferma plasticamente l'esistenza» delle forti sinergie tra i gruppi criminali, già emerse in altre indagini che avevano coinvolto il Vulture-Melfese, al confine con il Foggiano. E adesso la sinergia con «gruppi criminali del capoluogo» costituisce «un nuovo e ulteriore fattore di rischio per il territorio lucano».

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