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Nel 2017 in Basilicata stimate 3.200 nuove diagnosi di tumori
Redazione on line
27 Aprile 2018
POTENZA - Nel 2017 in Basilicata sono state stimate 3.200 nuove diagnosi di tumori: il 40% del totale, ovvero circa 1.280 casi, «potrebbe essere evitato seguendo alcune semplici regole, e una è costituita dall’adesione ai programmi di screening».
I dati sono stati resi noti dall’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), che a Potenza, dal 30 aprile al 2 maggio, in piazza Mario Pagano, organizzerà la sesta tappa della nuova edizione del «Festival della prevenzione e innovazione in oncologia». All’interno di un pullman gli oncologi dell’Aiom «forniranno consigli e informazioni - è scritto in una nota - sulla prevenzione, sull'innovazione terapeutica e sui progressi della ricerca in campo oncologico».
«Lanciamo, sul modello dei festival della letteratura, il 'Festival della prevenzione e innovazione in oncologia' per spiegare agli italiani - ha detto il direttore Oncologia dell’Ospedale San Carlo di Potenza, Domenico Bilancia - il nuovo corso dell’oncologia, che spazia dai corretti stili di vita, agli screening, alle armi innovative, al reinserimento nel mondo del lavoro». Per quanto riguarda la mammografia, «indispensabile per individuare in fase precoce il tumore del seno, la nostra Regione - ha aggiunto Bilancia - si è dimostrata virtuosa evidenziando percentuali superiori alla media italiana. Infatti il 66,2% delle donne lucane ha eseguito questo test all’interno dei programmi organizzati (53,5% la media in Italia) e il 55,7% ha aderito al Pap test, per la diagnosi iniziale del tumore del collo dell’utero (44,6% Italia). È invece inferiore rispetto alla media nazionale (36,4%) l’adesione al test per la ricerca del sangue occulto nelle feci, pari al 27%, per individuare in fase precoce il cancro del colon-retto».
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