Francesco Mangiacapra vuota il sacco, al di là del dossier già svelato e dato in pasto ai più. Decide di farlo con la Gazzetta, «perché riconosco l’autorevolezza della voce del vostro giornale nel Mezzogiorno d’Italia. Dei tanti nomi che ho fatto, sono certo che molti non saranno nuovi ai presuli competenti: forse è giunto il momento di iniziare a pensare che non basta la mera dichiarazione verbale di pentimento da parte di quei sacerdoti che più volte dimostrano di ottemperare ai sacri ordini con la menzogna. Il perdono automatico è una forzatura in quei casi in cui la riduzione allo stato laicale rappresenterebbe un’opportunità più congrua per determinate attitudini e non una punizione. Non una denuncia anonima frutto di quell’omertà che fino a oggi è stata il concime dell’inerzia di certi vescovi. L’intento del mio dossier è togliere il velo dell’ipocrisia da chi si nasconde al riparo di una tonaca». La storia di Francesco Mangiacapra è molto singolare. Mangiacapra spiega nel suo ultimo libro «Il numero uno. Confessioni di un marchettaro», come la prostituzione oggi possa essere una scelta. Parla di marketing e di valore degli individui.
«Ho preferito vendere il corpo a giusto prezzo piuttosto che svendere il cervello», racconta. «Si crede spesso erroneamente - aggiunge - che il denaro ricavato dalla prostituzione sia guadagno facile. Si tratta piuttosto di denaro veloce, non certamente facile. Altrimenti chiunque si prostituirebbe!». Il suo racconto, lucido e brutale, senza ipocrisia, è una critica radicale al capitalismo post-industriale e alla globalizzazione dell’economia. anche una severa testimonianza sulle attuali politiche che hanno abbandonato alla disoccupazione di massa l’Europa del Sud e in particolare il Sud Italia. Un monito per gli italiani al voto del prossimo 4 marzo. Lo scandalo del sex-gate a sfondo pedofilo è un affare sporco che non fa bene a nessuno. Figuriamoci alle casacche dei politici e alle loro roccaforti di voti e controllati e talari ad incastro. Francesco Mangiacapra è pronto a scommettere che sul toto preti, qualcuno sta sbiancando anche e soprattutto in Basilicata. «Mi sono esposto personalmente. Non ho niente da nascondere. Sono fiero degli sviluppi processuali della vicenda di don Euro. Il prossimo 8 marzo, si terrà l’udienza preliminare. Mi costituirò parte civile». [mida.sett.]