ROMA - Emiliano resta nel Pd? «Emiliano farà i conti con le coerenze sue...». Così Pierluigi Bersani liquida a DiMartedì su La7 una domanda sul cambio di rotta del Governatore pugliese. Non voglio fare la cosa rossa però voglio fare una cosa che non sputi sul rosso» ha spiegato.
La decisione di Emiliano ha spiazzato gli scissionisti del Pd. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7 ha detto: «Con Emiliano ci saremmo dovuti risentire oggi, invece non l’ho sentito il che evidentemente era un segnale di quello che poi è successo». «Per me non sarebbe un comportamento normale, ma ognuno ha il suo carattere, i suoi modi di comportarsi». Poco prima sul profilo facebook il governatore della Toscana aveva scritto: «Bene...piano piano tutto si chiarisce. Lo scontro sarà tra Renzi e Emiliano. Uno spettacolo senza contenuti, una giostra populista, né di destra né di sinistra. Chi accetta questo gioco non può rappresentare gli interessi dei ceti popolari e si destina all’irrilevanza. Ecco perché io ne sto fuori e mi impegno a costruire una forza politica nuova, seria, coerente, non subalterna, autenticamente di sinistra».
«Io ho tradito? Questa frase non l'ho sentita, non faccio parte della corrente di Bersani o Speranza sono un militante single, la mia forza è anche questa di non far parte di queste conventicole», ha spiegato Emiliano a Porta a Porta. «Se perdo resto leale con il Pd, e se Renzi continuerà a farne come Carlo in Francia io sarò lì a rompergli le scatole tute le sere. Ma io sono convinto di poter vincere». Da ragazzo sono stato iscritto al Pci. Mia madre era una democratica di sinistra, mio padre invece era amico di Tatarella». «Sarebbe un brutto risveglio se chi vince il congresso non dà diritto di cittadinanza a chi ha perso. Io non tratterei Renzi come lui ha trattato la sua minoranza».