CANOSA DI PUGLIA (BARLETTA - ANDRIA - TRANI) - Maria Melziade, la donna di 75 anni barbaramente aggredita ieri sera al rientro a casa a Canosa di Puglia e poi morta nella notte in ospedale ad Andria, era una gioielliera in pensione che aveva avviato la sua attività negli anni Sessanta. Sul corso principale di Canosa, corso San Sabino, c'è ancora la sua gioielleria, che porta il suo nome, 'Mary', ed è gestita dalle figlie.
I commercianti di corso San Sabino sono da tempo riuniti in un omonimo comitato, una realtà impegnata nel sociale e attiva, insieme alle altre associazioni di categoria, nel sollecitare maggiore sicurezza in città, non solo per i commercianti. Nel maggio scorso il comitato, insieme ad altri operatori commerciali di Canosa di Puglia, all’associazione regionale Antiracket e all’amministrazione comunale, dopo un’assemblea cittadina a Palazzo di città, tenne anche un flash mob in seguito alla recrudescenza di episodi criminosi, fra cui diverse rapine.
L’aggressione per rapina che ha causato la morte della Melziade segue di pochi giorni l’omicidio di Rosa Maria Radicci, la 71enne trovata morta domenica pomeriggio nella sua villetta sul lungomare di Bari Palese. Il corpo della donna venne trovato disteso sul pavimento del salotto con la testa chiusa in una busta di plastica sigillata con nastro adesivo. Gli investigatori baresi continuano le indagini a tutto campo, dopo aver ipotizzato un tentativo di rapina poiché l’appartamento era stato messo a soqquadro. Oggi il pm Luciana Silvestris, che coordina le indagini della Squadra Mobile, affiderà al medico legale Antonio De Donno l’incarico per l’autopsia.