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«La morte di mio fratello mi ha dato tanta forza»

 
Rita Schena

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Rita Schena

il dolore dei parenti delle vittime

Giovedì 14 Luglio 2016, 19:15

BARI - «Io ho perso un fratello ed è dura, però la sua morte mi ha dato una forza incredibile che non pensavo di avere. Anche perché sono l’unico maschio rimasto a casa e devo prendere in mano le redini della situazione. Farò il massimo cercando di andarmi a sfogare altrove quando avrò i miei momenti. Ma seguirò gli sviluppi di questa vicenda: non mi arrenderò mai». Lo ha detto l’ispettore capo dei carabinieri Giuseppe Schinzari, fratello del poliziotto Fulvio Schinzari, morto nell’incidente ferroviario avvenuto in Puglia. Schinzari ha parlato con i cronisti al termine della visita del Capo dello Stato ai parenti delle vittime oggi all’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari.

«Eravamo tutti in una unica aula alquanto angusta - ha aggiunto - e il Capo dello Stato non ha potuto raggiungere tutte le famiglie. Le fila sono molto serrate e non c'è stata la possibilità di parlare con tutti». Mattarella, ha aggiunto, «è entrato con molta discrezione e si è introiettato tra le fila per dare un segnale di cordoglio». In questi giorni, ha sottolineato, «ci sono stati tutti vicino e ci hanno assistito in ogni maniera. Dobbiamo dirlo. Tantissima solidarietà, anche a casa».

«Ora - ha concluso - c'è tanta rabbia, ma io ho tastato anche gli umori delle altre famiglie. E c'è una buona dose di fiducia nelle istituzioni e nella giustizia». Si è soffermata con i giornalisti anche sua sorella, Mariarita: «Ho perso quel treno per cinque minuti», ha detto, «altrimenti sarei morta anche io». E sulle eventuali responsabilità del capostazione, ha spiegato che «una mancanza può anche capitare, può succedere, siamo esseri umani. Ma quella curva (dove è avvenuto l’impatto frontale tra i due convogli) era lì da tanti anni. Non si è mai mossa». «È noi tutti i giorni alle 6.30 del mattino - ha concluso - prendiamo il treno per venire a Bari e poi torniamo a casa. E quella strada la percorriamo da cinque anni».

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