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Udienza gup «Ambiente svenduto», al via prime arringhe

 
Franco Giuliano

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Franco Giuliano

Mercoledì 10 Febbraio 2016, 18:45

TARANTO - Sono cominciate oggi le arringhe difensive nell’udienza preliminare bis legata all’inchiesta sull'Ilva denominata 'Ambiente svendutò, tornata indietro dopo che la Corte d’Assise (il 9 dicembre scorso) aveva annullato il decreto che disponeva il giudizio per un errore in un verbale. La procura ha già reiterato la richiesta di rinvio a giudizio per i 47 imputati (44 persone fisiche e tre società).

Sono coinvolti ex vertici Ilva, politici, imprenditori e funzionari ministeriali e regionali. Le accuse vanno dall’avvelenamento delle acque o di sostanze alimentari all’associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, al getto pericoloso di cose, dall’omissione di cautele sui luoghi di lavoro che avrebbero causato, tra gli altri, due 'morti bianchè, alla concussione, oltre a falsa testimonianza e favoreggiamento.


Questa mattina hanno discusso l’avvocato Luca Perrone (in sostituzione degli avvocati Franco Coppi e Nicola Marseglia) per Fabio Riva (ex vice presidente e amministratore delegato dell’Ilva), attualmente detenuto nel carcere di Milano-Opera, l'avv. Vincenzo Vozza per l’ex direttore dello stabilimento di Taranto Luigi Capogrosso e per alcuni ex 'fiduciarì dell’azienda, gli avvocati Carlo Baccaredda Boy e Francesco Centonze per conto dei dirigenti Ilva Ivan Dimaggio e Salvatore D’Alò, gli avvocati Carlo Enrico Paliero e Gianluca Pierotti per la società Riva Forni Elettrici. Venerdì prossimo è prevista l'arringa di altri sei difensori.


In particolare l’avv. Perrone, tra i legali di Fabio Riva, ha eccepito l’inutilizzabilità dell’incidente probatorio nei confronti del suo assistito sostenendo che Riva nel 2010 non era indagato e non ha potuto partecipare all’esperimento giudiziale per l’assunzione della prova. Il suo coinvolgimento, dunque, sarebbe avvenuto solo «in virtù della sua carica sociale». 

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