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«Nella mia testa navigano 33 storie», il libro del tarantino Nicola Conversa

 
Valentina Nuzzaci

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Valentina Nuzzaci

«Nella mia testa navigano 33 storie», il libro del tarantino Nicola Conversa

Dal successo su YouTube con i Nirkiop alla carriera da regista

Giovedì 29 Aprile 2021, 12:15

Classe 1989, tarantino, regista entrato nella cinquina finalista ai David di Donatello 2018 con il cortometraggio Mezzanotte Zero Zero, a soli 28 anni, con la serie Disney School Hacks, diventa tra i più giovani registi italiani a dirigere una serie Tv internazionale. Stiamo parlando di Nicola Conversa, oggi anche autore con il suo libro d’esordio Nella mia testa, che esce per Rizzoli, 33 racconti di vita che lo posizionano già in vetta alle classifiche dei libri più venduti in Italia.
Un percorso quello di Nicola che inizia con Nirkiop, collettivo di youtuber originari di Taranto che, con i video comici tratti da scene di vita quotidiana, ha ormai raggiunto mezzo miliardo di visualizzazioni.
Nella mia testa è finalmente la trasposizione di immagini cinematografiche all’interno di pagine scritte.
Abbiamo rivolto all’autore alcune domande.

Conversa, 33 racconti di vita. Quanto di Nicola c’è in queste pagine?
«Posso dire che sono 33 pezzetti di me. Ogni racconto è il risultato delle mie esperienze personali, dei miei ricordi, dei miei affetti. Quindi c’è tanto di me stesso ma anche poco, perché alla fine non sono io il protagonista delle mie storie».

Lei dedica il libro ai suoi genitori e a tutti i no che ha ricevuto e che riceverà nella vita. Quanto hanno pesato quei no nella sua formazione personale e professionale?
«Tantissimo. Avevo 16 anni, scrivevo per passione e un professore a scuola mi disse che scrivere non era cosa per me e che avrei dovuto aprire gli occhi su questo dato di fatto. Io per quattro anni non scrissi più, convinto che avesse ragione lui. E invece avevo ragione io, perché fare il regista è scrivere e raccontare storie, per poi trasformarle in immagini su uno schermo. E a quanto pare alla gente ciò che scrivo piace».

Lei oltre ad essere un autore di libri è anche un giovane regista. Qual è il punto di fusione tra le due espressioni creative?
«E’ il momento esatto in cui un’idea prende forma, attraverso parole scritte, oppure attraverso delle immagini. Sono quindi due mondi molto più vicini di quanto si possa immaginare. E’ l’idea che prende vita in un modo o nell’altro».

In base alla sua esperienza cosa sente di consigliare alle nuove generazioni?
«Di non arrendersi mai, ma di credere con tutte le forze nei propri sogni. E di non lasciarsi abbattere dai no, dalle porte chiuse in faccia, da chi ci urla contro che non valiamo niente. Perché alla fine solo chi crede davvero nelle proprie passioni riesce a farcela. Non il più bravo, ma il più caparbio»

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