Diecimila tulipani arrivati a fioritura non potranno essere venduti a causa del lockdown. «Li doneremo agli ospedali italiani, a quelli pugliesi e foggiani in particolare come il policlinico Riuniti e Casa Sollievo della Sofferenza. Vogliamo provare a colorare così le giornate dei malati Covid, ravvivare un segnale di speranza e di rinascita in ognuno di noi».
A Giuseppe Savino, agricoltore foggiano, fondatore dell’hub rurale «Vazàpp» (partner ufficiale del ministero nella rete rurale nazionale), la fantasia non manca: nel fondo di famiglia ha piantato 50mila tulipani, quasi quanto due campi di calcio, per uscire dalla monotonia e provare a ripartire. «I tulipani - dice alla Gazzetta - sono un investimento sulla ripresa delle relazioni degli uomini. Siamo abituati a considerare l’agricoltura come un’idea di profitto, coltivo se mi conviene. Per mio padre è tutto tempo perso. Non sono d’accordo: quando la gente potrà tornare a circolare, ognuno potrà venire a raccogliere nel mio fondo il suo tulipano e incontrare altra gente».
Un messaggio da una terra che finisce spesso nel mirino per storie di criminalità. «Non è il territorio brutto - dice Savino - a volte sono brutti i comportamenti. Ma noi attraverso questi esempi vogliamo riscattare la gente perbene. È l’economia del bello - conclude - quella che può assicurare profitti ben più importanti di quelli tradizionali. L’agricoltura foggiana ne contiene tanti di esempi così. Proviamo a farli venire fuori e non saremo più solo mafia e delinquenza comune...».

Savino (Vazàpp): «È un investimento nella ripresa delle relazioni umane»
Martedì 23 Marzo 2021, 11:20