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Il libro
Gianrico Carofiglio
19 Gennaio 2021
foto Claudio Sforza
Penelope è il nuovo personaggio femminile creato da Gianrico Carofiglio. Esce oggi l’annunciato nuovo libro dello scrittore barese, dal titolo «La disciplina di Penelope», pubblicato da Mondadori, con un evento online che si terrà il 27 gennaio su Zoom, previo acquisto del volume. Con questo romanzo Gianrico Carofiglio consegna una figura femminile. Una donna durissima e fragile, carica di rabbia e umanità. Ne anticipiamo un brano dal secondo capitolo del romanzo.
Qualche minuto dopo si affacciò l’uomo che stavo aspettando. Alto, piuttosto magro, forse non di una magrezza naturale. La giacca gli andava un po’ larga: o aveva fatto una dieta energica, o era successo qualcosa di spiacevole.
«Buongiorno, la dottoressa Spada?»
«Buongiorno. Si accomodi» dissi indicando con la mano la sedia di fronte alla mia, sull’altro lato del tavolino. Si sedette con circospezione, come temendo che la sedia potesse cedere sotto il suo peso. Poi si rialzò e mi tese la mano.
«Mario Rossi» si presentò. E poi, con una battuta detta chissà quante altre volte: «È il mio vero nome, non uno pseudonimo».
Tirai fuori un sorriso di cortesia, che scomparve un attimo dopo. «Prende un caffè?»
«Ne ho già presi tre, questa mattina. Meglio non esagerare.»
«Va bene. Allora mi dica pure.»
«Credo che Filippo Zanardi le abbia preannunciato la mia visita.»
«Sì, senza dirmi il motivo.»
Lui si aggiustò con un gesto meccanico il nodo della cravatta, che in effetti era abbastanza allentato e mal fatto. Si schiarì la voce.
«Più di un anno fa mia moglie è stata assassinata.»
Esattamente un anno, un mese e tre giorni prima, sua moglie Giuliana Baldi una sera non era rientrata. Capitava abbastanza spesso che tardasse. Faceva l’istruttrice di fitness, lavorava soprattutto come personal trainer e a volte andava a casa di clienti anche sul tardi. A volte poi usciva con delle amiche ma, se tardava, avvertiva sempre.
La sera del 13 ottobre 2016 non era rientrata e nemmeno aveva detto che avrebbe fatto tardi. Il cellulare era staccato. Lui, Mario Rossi, aveva chiamato in palestra: stavano chiudendo e gli avevano detto che quel pomeriggio Giuliana non si era vista. Non c’erano corsi che teneva lei ed evidentemente non aveva nessuna
lezione personale in palestra. Forse aveva lavorato a casa di qualche cliente, ma non sapevano chi potesse essere. No, non avevano un elenco dei suoi clienti personali, la palestra prendeva una percentuale su quelli che venivano ad allenarsi lì, per gli altri era un affare privato dell’allenatore o dell’allenatrice.
Quando si era fatto davvero tardi Rossi era andato in questura, aveva aspettato un bel po’ davanti all’ufficio denunce e alla fine era riuscito a parlare con un ispettore. Tutto sommato il poliziotto era stato comprensivo, aveva detto che trattandosi di persona maggiorenne non c’era molto che potessero fare, non si poteva nemmeno escludere che si fosse allontanata di sua spontanea volontà. In ogni caso avrebbe raccolto la denuncia e diramato una nota alle volanti. Poi avrebbero portato l’informativa in procura e il magistrato di turno avrebbe deciso se era possibile acquisire i tabulati del cellulare o fare altri atti di indagine.
Non ce n’era stato il tempo, però: il giorno dopo, nel pomeriggio, il corpo della donna era stato rinvenuto in un’area incolta alla periferia di Rozzano.
© 2021 Mondadori Libri S.p.A., Milano I edizione
Il Giallo Mondadori, Gennaio 2021
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