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Conversano: storia di due giovani immigrati «adottati» da due famiglie

 
Antonio Galizia

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Antonio Galizia

Conversano: storia di due giovani immigrati «adottati» da due famiglie

Ad aiutare i protagonisti delle vicende l'organizzazione onlus Welcome Refugees

Giovedì 08 Ottobre 2020, 12:30

Due storie da «Libro cuore» da Conversano, città che continua a confermare la sua vocazione all’accoglienza. A scriverla, dopo la Caritas sono ora due famiglie e l’organizzazione Welcome Refugees.
La famiglia Conte-Di Natale ha accolto un ragazzo «orfano di padre – spiegano in coniugi Valerio e Angela Cleofe - fuggito dalla Costa d’Avorio per poter garantire un futuro a sua madre e ai suoi fratelli. Una fuga che l’ha portato a passare attraverso l’inferno libico. Infatti, in Libia, i diritti di queste persone vengono calpestati e i passaporti sequestrati. Diventano schiavi di organizzazioni che, dopo alcuni anni, decidono se farti o meno partire alla volta dell’Italia. Bouakar, che parlava unicamente francese, per caso venne a chiedere un posto di lavoro in un cantiere che dirigevo. Anche se non parlava e non capiva l’italiano decisi di prenderlo a lavorare come manovale e da lì cominciò il suo riscatto. La vita di Bouakar e quella della sua famiglia, in Costa d’Avorio, cambió radicalmente. La sua famiglia si trasferì in Mali dove sono riusciti a costruire una casa in cui vivono dignitosamente. Per il suo 25esimo compleanno decidemmo di fargli un regalo: viaggiamo da Bari fino a Roma per raggiungere l’ambasciata dove Bouakar potè rifare il passaporto. Ha continuato a lavorare con me – continua Valerio - per diverso tempo. Completati i cantieri al nord lo portai con me a Conversano dove è stato mio ospite ed ha fatto parte della mia famiglia per due anni fino a che non ha deciso di partire per la Francia insieme a dei suoi connazionali».
Valerio, Angela Cleofe e i loro figli sono orgogliosi «per quello che oggi è diventato Bouakar e siamo contenti di aver contribuito, se pur in minima parte, a migliorare la vita di un ragazzo e della sua famiglia».

Ha trovato una famiglia pronto ad accoglierlo, anche il 25enne Fathi, originario della Repubblica Centrafricana. Ne dà notizia la delegazione barese di Welcome Refugees Italia: «A Conversano Adriana e Gianfranco, insieme ad Andrea e Cristiana, hanno scelto di aprire le porte della loro casa a Fathi, che ha lasciato il suo paese a causa della guerra civile, durante la quale sono stati violati i diritti umani e sono state sfollate tante persone». Arrivato in Italia nel 2018, dopo un lungo viaggio migratorio e con il desiderio di poter continuare gli studi, interrotti nel suo Paese, si impegna e in poco tempo impara la lingua italiana. A seguito del riconoscimento dell’Asilo, viene accolto presso lo Sprar di Grumo Appula. Il suo desiderio di continuare gli studi è ancora forte. E così ha fatto! Ha conseguito la licenza media, ha frequentato un tirocinio presso l’Sda di Bari, che si è trasformato presto in un lavoro. Con i primi stipendi ha comprato una bici elettrica per arrivare in orario al lavoro.

A luglio 2020 partecipa al Bando Nazionale Crui per le borse di studio universitarie riservate agli studenti con protezione internazionale. È stata sua l’iniziativa di rivolgersi a Refugees Welcome Bari, perché desiderava vivere in famiglia e conoscere meglio la cultura italiana, inserirsi realmente nella società ed essere aiutato ad orientarsi negli studi. Così gli attivisti di Rwi Bari hanno individuato subito Adriana e Gianfranco. Solo pochi giorni fa, Fathi ha potuto condividere con Adriana, Gianfranco, Andrea e Cristiana, la sua gioia per essere risultato idoneo e vincitore della borsa di studio universitaria Crui. Da qualche giorno hanno iniziato il loro percorso di convivenza con il desiderio reciproco di fare un pezzo di strada insieme, consapevoli che quest’esperienza sarà un’occasione di crescita e cambiamento per ciascuno di loro.

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