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«Ho trovato il nome della Gioconda»: parla il ricercatore barese Brescia

 
Nicolò Carnimeo

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Nicolò Carnimeo

«Ho trovato il nome della Gioconda»: parla il ricercatore barese Brescia

Secondo Teodoro Brescia si tratta della piccola Giovanna Bianca Sforza, morta a 13 anni

Giovedì 29 Agosto 2019, 16:10

La Gioconda di Leonardo è forse l’opera più misteriosa del genio di Vinci, uno degli enigmi che ancora appassionano gli studiosi è legato al nome della «modella» che posò per lui. Su questo tema si è cimentato anche Teodoro Brescia, filosofo e antropologo, dottore di ricerca dell’Università di Bari, studioso di simboli e codici ermetici. Sulla base dei suoi studi a svelare il nome della Gioconda sarebbe un rebus nascosto nel dipinto stesso.

Come è nata l’idea di questo studio?

«Qualche tempo fa mi è capitato di leggere di una ricerca condotta da uno studioso d’arte, Silvano Vinceti, che nel 2010 aveva individuato una coppia di lettere in ogni occhio della Gioconda e una coppia di numeri sotto il ponte sullo sfondo: LV, CE (o B) e 72. Lui ed altri studiosi hanno ipotizzato che quei caratteri si riferissero al nome della modella, che Leonardo ha sempre tenuto nascosto. Hanno poi confermato il numero 72 ma, ad un certo punto, hanno cominciato a dare interpretazioni diverse circa le due coppie di lettere, ipotizzando nomi di diverse modelle. Tutta questa incertezza, unita a ipotesi spesso “artificiose”, ha indotto la comunità scientifica, specie i più scettici, a parlare di “pareidolia”, come a dire: non esistono lettere o numeri nella Gioconda ma soltanto nella loro testa».

E lei perché ritiene che le lettere esistano davvero?

«Perché, come direbbe Aristotele, “la verità è spesso nel mezzo”. Mi occupo da vent’anni di simboli, codici e modelli mentali e so bene che “gli occhi guardano ma chi vede è la mente, in base alla lente (modello) con cui osserva”. Perciò sono partito dalle lettere viste inizialmente da questi studiosi, prima che probabilmente si facessero condizionare dalla lente (modella, in questo caso) che avevano in mente. Poi mi sono chiesto: perché in un dipinto mettere coppie di lettere e numeri in specifici punti?».

Che risposta si è dato?

«Che ciò accade nei rebus e Leonardo ne scrive oltre 170 (quelli ad oggi ritrovati), in particolare per dilettare Ludovico il Moro e la sua corte. Inoltre Leonardo scrive tutto in modo speculare, rebus compresi. Quindi quelle lettere e numeri vanno specchiati. Restando il più possibile fedele a quelle lettere e alla logica stringente dei rebus (cioè al rapporto tra lettere ed elementi disegno) e tenendo conto, un minimo, del logorio del dipinto, sono arrivato alla conclusione che i caratteri siano più precisamente VL, LE (o B) e 72. Specchiati diventano JV, BJ ed SF. In lingua rinascimentale, e in base alle parti del dipinto su cui Leonardo li posiziona (come prevede la tecnica del rebus), quei caratteri compongono, a quanto pare, il nome e cognome della modella».

Può mostrarci il rebus e come compare il nome della modella?

«Certamente! Il bello dei rebus e che sono intriganti, divertenti e per tutti. Non a caso Leonardo li componeva per dilettare la corte di Ludovico il Moro. Occorre solo tener presente che i termini sono rinascimentali: JV nell’occhio destro, posto sulle anella (anelli) dell’iride, diventa Jvanella; BJ nell’occhio sinistro, posto sull’ancilla (pupilla) diventa Bjancilla; SF posto sull’orza (pelo d’acqua) sotto il ponte diventa Sforza. Dunque Giovanella Biancilla Sforza ovvero la piccola Giovanna Bianca Sforza, figlia primogenita di Ludovico il Moro, morta alla tenera età di 13 anni. Gli storici dell’arte già la ritenevano una delle identità più probabili della Gioconda, assieme a Lisa Gherardini, Caterina Sforza e Isabella d’Aragona».

Ci sono ulteriori conferme a questa teoria?

«Per ora ho pubblicato solo una parte della ricerca, in un articolo di sintesi sulla rivista “Nexus New Times”. Ma ci sono altri elementi di conferma contenuti nel dipinto stesso e in alcuni manoscritti dei “Codici” di Leonardo. A breve darò alle stampe un libro dal titolo Un rebus nella Gioconda.

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