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Iraq - L'aviazione turca martella i curdi: 7 morti, molti civili feriti

 

Domenica 16 Dicembre 2007, 21:49

31 Luglio 2025, 17:18

ANKARA (Turchia) - La Turchia ha bombardato oggi, con aerei e poi con artiglieria, una decina di campi del Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan) sulle montagne di confine in Nord Iraq, usati dai ribelli separatisti curdi per compiere sanguinose azioni armate in Turchia. I bombardamenti hanno provocato - secondo il Pkk - sette morti, due civili tra cui una donna e cinque guerriglieri, e il ferimento di «numerosi civili».
Si è trattato del più pesante ed esteso dei tre bombardamenti compiuti finora dalle forze armate turche da quando in novembre il Parlamento di Ankara ha autorizzato operazioni militari oltre confine in Nord Iraq per mettere fine alle azioni armate del Pkk in Turchia, che dall'inizio dell'anno hanno causato la morte di oltre 200 militari turchi.
I bombardamenti aerei sono cominciati all'una della notte tra ieri e oggi, hanno impegnato circa 50 velivoli e sono durati diverse ore. Mentre gli aerei turchi tornavano alle loro basi, è stata la volta dell'artiglieria a bombardare gli stessi obbiettivi.
Secondo il capo di stato maggiore turco, il raid è avvenuto in collaborazione con gli Stati Uniti che hanno fornito informazioni utili e aperto lo spazio aereo per l'azione. L'Iraq ha convocato per protesta l'ambasciatore turco a Baghdad chiedendo uno stop immediato delle operazioni militari.
Secondo fonti locali nordirachene, sono stati presi di mira una decina di villaggi del Nord Iraq usati come basi-rifugio dai ribelli del Pkk, considerato un'organizzazione terrorista anche dagli Usa e dall'Ue. Tra gli obbiettivi colpiti vi è stato in primo luogo il quartier generale del Pkk in Nord Iraq situato sulla montagna di Kandil al confine con la Turchia e l'Iran.
«Cinque ribelli e due civili sono morti - ha annunciato il Pkk in un pubblicato sul suo sito internet - Tre altri ribelli sono stati leggermente feriti».
Negli attacchi, aggiunge il testo, sono rimasti feriti «molti civili, fra cui donne e bambini» in un villaggio vicino alle montagne di Kandil. In precedenza, un portavoce della Comunità democratica del Kurdistan (Kck) Ferman Garzan - citato dall'agenzia filo-curda Firat - aveva dichiarato che una donna era stata uccisa e cinque civili gravemente feriti, nel villaggio di Kalatuka.
Secondo Garzan, il villaggio ha subito pesanti danni materiali e due scuole sono state completamente distrutte.
Un altro esponente curdo ha indicato che otto aerei turchi hanno bombardato diversi villaggi, distruggendo ponti e causando la fuga della popolazione.
«Le operazioni hanno avuto come unico obbiettivo l'organizzazione terrorista (Pkk). Esse non sono state condotte contro la popolazione civile in Nord Iraq nè contro gruppi locali non impegnati in attività ostili (alla Turchia)» ha dichiarato lo stato maggiore delle forze armate turche. Il portavoce del governo turco, il vicepremier Cemil Cicek non ha escluso «nuove operazioni, se necessario e sempre con l'unico obbiettivo le basi dei terroristi». «Siamo decisivi per combattere il terrorismo e useremo tutti i mezzi nel modo più efficace contro l'organizzazione terroristica del Pkk», ha dichiarato il premier Tayyip Erdogan «ringraziando» le forze armate turche «a nome dei cittadini turchi».
Negli ultimi mesi la maggior parte dei circa 3.000 ribelli del Pkk, prevedendo i bombardamenti turchi, ha lasciato le basi nordirachene cercando rifugio presso le popolazioni curdofone in Iran e nella stessa Turchia sud-orientale.
Ankara ha ammassato da vari mesi ai confini con il Nord Iraq circa 100 mila soldati, oltre ad aerei ed elicotteri d'attacco, e minaccia un'operazione militare in vasta scala con truppe di terra per debellare i terroristi del Pkk, ma, secondo gli osservatori, il governo turco intende limitarsi probabilmente ad attacchi aerei e a bombardamenti di artiglieria, dati i grossi rischi che comporterebbe (per la neve e i nascondigli dei ribelli) un'operazione massiccia di terra.
Lucio Leante

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