Sabato 06 Settembre 2025 | 06:02

Puglia fashion in passerella: non solo mare e cibo, c’è la rivoluzione del tessile

 
Ottavio Cristofaro

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Ottavio Cristofaro

Cna: non solo mare e cibo c’è la rivoluzione del tessile

Del Genio: «3.700 imprese danno lavoro a 40mila addetti. E vincono nell’export»

Lunedì 06 Novembre 2023, 05:38

12:59

MARTINA FRANCA - Un’antica stalla trasformata in meravigliosa passerella per mettere in mostra l’eccellenza sartoriale pugliese. Masseria Palesi di Martina Franca è una della più belle e storiche tenute, ed è qui che è andata in scena la terza edizione di «Coaturier», una delle quattro tappe della prima settimana della moda in Puglia.

In passerella le collezioni delle aziende manifatturiere che producono in Valle d’Itria, uno dei distretti del tessile più importanti d’Italia.

Una fashion week partita da Martina Franca, ma che - da quest’anno - si è allargata anche su scala regionale, aggiungendo le tappe di Bari, dove oggi si concluderà la maratona dopo Conversano e San Cesario di Lecce, con quattro sfilate in quattro location differenti, mettendo in vetrina trenta brand, sotto gli occhi di una delegazione di buyer stranieri.

La rilevanza del settore moda è evidente in termini di creazione di nuova occupazione, ma anche di conservazione delle tradizioni manifatturiere e tutela delle eccellenze.

Con questa iniziativa, organizzata in giro per la Puglia, si scommette sul settore della moda che non è solo composto dagli stilisti, dai creativi, dalle grandi case di moda, ma anche dalle piccole imprese, dai fotografi, dai parrucchieri, da tante realtà che insieme lo rendono uno dei settori produttivi più solidi, sia per la capacità di crescere e sia per la capacità di esprimere eccellenze.

«La produzione pugliese ha un livello tale da poter affrontare il mondo, e noi ci stiamo impegnando a far venire fuori questo», ha detto il direttore artistico Bruno Simeone. La nostra regione ha fatto passi da gigante in questi anni nel recupero del settore e oggi sta raccogliendo i frutti grazie a una nuova consapevolezza. Per l’assessore regionale allo sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, «si prova a fare squadra, a calcare palcoscenici internazionali rispetto alle relazioni, provando inoltre a valorizzare il territorio e la nostra capacità di made in Puglia, la nostra capacità di lavorare i tessuti, di creare, di guardare al domani, di fare il bello. Il compito che ci siamo dati è quello di valorizzare e far emergere le piccole imprese che provano ad affermare un marchio proprio, supportandole nelle iniziative di internazionalizzazione. Perché questa non è solo la terra dei fasonisti, che fanno un lavoro importante nel settore dell’alta moda e che favoriscono la promozione e la crescita dei territori, ma è anche una terra di creativi, stilisti che vogliono emergere e farsi conoscere».

Ma quali sono i numeri della moda nella nostra regione? Lo abbiamo chiesto al Presidente di Cna Puglia, Daniele Del Genio: «se consideriamo le aziende della manifattura, del tessile, dell’abbigliamento e del calzaturiero abbiamo oltre il 3.700 imprese attive sul nostro territorio, che impiegano circa 40 mila addetti, tra l’altro è un comparto che è ha visto aumentare nell’anno scorso, nel 2022, i dati dell’export».

La Camera di commercio, con il «Progetto Sei», sostiene l’export delle aziende e il settore della moda italiano è un grande esportatore di prodotti in tutto il mondo.

La Puglia - dice ancora Del Genio - «non è solo mare e cibo buono, non è solo la qualità della vita eccellente, ma è anche business e artigianato, capacità di trasformazione e produzione. I grandi brand del lusso francese l’hanno capito, vengono a produrre in Puglia, perché le nostre aziende sono brave anche quando producono in serie, abbiamo l’intenzione di rappresentare questa unicità e questa autenticità».

In questi anni investimenti importanti si sono fatti anche in termini di costruzione di nuove professionalità. Per esempio a Martina Franca è stato costituito l’Its della Moda, che compie lo sforzo di garantire un futuro nella propria terra ai giovani studenti, che saranno i lavoratori di domani.

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