«Pensiamo di governare - e bene - Matera per le generazioni dei prossimi 25 anni», dice Roberto Cifarelli, 61 anni, consigliere regionale lucano del Partito Democratico e candidato sindaco sostenuto da una coalizione civica e progressista composta da nove liste. La sua corsa è iniziata con la vittoria alle primarie «Open City», promosse dal movimento "Giovani per Matera", e boicottate dal Pd lucano i cui vertici non lo amano. Un risultato ha segnato una rottura con le logiche di selezione della classe dirigente, premiando il coraggio di una nuova generazione di cittadini. Al primo turno ha ottenuto il 43,52% dei voti, accedendo al ballottaggio dell'8 e 9 giugno contro Antonio Nicoletti, candidato del centrodestra, in cui partirà in grande vantaggio.
Cifarelli, una laurea in Scienze cartografiche, ha iniziato nel 1992 come consigliere comunale di Matera. È stato assessore ai Sassi tra il 1997 e il 1998, presidente del Parco della Murgia materana dal 2000 al 2010. Nel 2013 è stato eletto consigliere regionale e nel 2017 è diventato assessore regionale alle Attività produttive.
Il programma di Cifarelli si concentra sulla redazione di un piano strategico e strutturale per la città, con l'obiettivo di creare – ha detto - una «Zes Cultura» per promuovere l'industria culturale e creativa, generando occupazione qualificata per i giovani. La sua visione è quella di una Matera orgogliosa delle proprie radici, ma con lo sguardo rivolto al futuro, capace di affrontare le sfide dei prossimi decenni con coraggio e innovazione.