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Matera vuol passare in Puglia: proposta l’indizione del referendum

Matera vuol passare in Puglia: proposta l’indizione del referendum

 
Carmela Cosentino

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Carmela Cosentino

Matera vuol passare in Puglia: proposta l’indizione del referendum

MATERA

I promotori: «Siamo stanchi di subire lo strapotere di Potenza»

Venerdì 11 Ottobre 2024, 14:47

14:48

MATERA - Si ritorna a parlare, a distanza di qualche mese, dell’idea del passaggio della città dei Sassi alla Puglia. Una proposta avanzata dagli ex senatori Corrado Danzi e Tito Di Maggio fondatori tra l’altro dell’associazione “Matera Terra d’Otranto”, che ieri mattina, nella Segreteria del Comune di Matera, hanno presentato “la richiesta di indizione del Referendum per decidere sul passaggio della città dalla Basilicata alla Puglia”, corredata da 64 firme e da un quesito breve e chiaro: “volete che il territorio del Comune di Matera sia separato dalla regione Basilicata per entrare a far parte della regione Puglia”.

Adesso, concluso il primo passaggio, toccherà al Consiglio comunale che avrà 15 giorni per pronunciarsi “sull’ammissibilità per materia e sulla formulazione del quesito che deve essere breve e comprensibile”. Nei successivi 15 giorni la decisione dovrà essere comunicata ai proponenti che avranno a quel punto 60 giorni per raccogliere le firme necessarie che saranno validate sempre dalla Segreteria comunale nei successivi 30 giorni. Il Referendum è indetto nei 120 giorni successivi alla presentazione delle firme.

“Con questo passaggio – spiegano Danzi e Di Maggio – avviamo formalmente l’iter per consentire ai cittadini materani di esprimersi sulla permanenza della città in Basilicata o sul suo passaggio in Puglia. Una consultazione oggi necessaria visto il momento storico che sta vivendo Matera che potrebbe determinare un effetto domino nella decomposizione di un sistema regionale che sta mostrando tutti i suoi limiti”.

E’ una forte provocazione politica, rimarcano i promotori, “che tiene conto dell’oggettivo strapotere di Potenza, forte solo del fatto di avere una doppia popolazione. Ma Matera è stanca di subire”. Elenca poi le ragioni della scelta, ripercorrendo questioni ormai all’ordine del giorno nel dibattito pubblico, dalla crisi della sanità materana, alla carenza di infrastrutture, ai finanziamenti fino all’Apt e alla Lucana Film Commission.

“C’è dunque una chiara volontà da parte dei politici potentini di recuperare a sé il centro della Regione- sottolineano- il che può essere anche legittimo, ma noi materani non possiamo assolutamente tollerare che si vada oltre. Noi siamo e ci consideriamo apripista per quello che è il progetto delle macroregioni- proseguono-- Oggi la gente soffre, non arriva a fine mese. In questo quadro avere venti regioni non ha alcun senso. Riteniamo che la spesa pubblica non inciderebbe assolutamente sulle tasche dei cittadini se le Regioni diventassero di meno. Siamo quindi a favore dell’ipotesi della Fondazione Agnelli che noi condividiamo pienamente”.

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