SCANZANO JONICO - Restare senza acqua nel cuore della stagione irrigua e a pochi giorni dalla raccolta di alcune produzioni; oppure, quando e se l’acqua arriva, è torbida e il flusso idrico non è sufficiente. A questo si aggiunge l’annosa questione dei canali di irrigazione, in diversi punti mai monitorati e ripuliti. «Sono problemi che si sono sempre verificati ma quest’anno siamo arrivati al culmine della sopportazione». A parlare è Giuseppe Stigliani, agricoltore di Scanzano Jonico, che è tra i promotori di una petizione che, nei prossimi giorni, sarà sottoposta agli organismi competenti, in particolare al Consorzio di Bonifica e alla Regione Basilicata. La mobilitazione è partita proprio da Scanzano Jonico, in particolare dagli agricoltori che fanno capo ai Cobas Lisia. A secco ci sono produzioni di pesche, peperoni, fagioli, fragole, arance e limoni. Insomma: il tesoro del Matapontino. Ma quest’anno, nel pieno di maggio, non è il primo disagio occorso a questi agricoltori. Un altro, circa 40 giorni fa. «Oltre un mese fa siamo rimasti senza acqua per 5 giorni di fila- ci spiega Stigliani- poi dopo 40 giorni un altro stop e comunque l’acqua non l’hanno mai erogata con continuità e senza la pressione giusta, senza parlare dell’acqua che arriva torbida. Ci sono i turni. Come se la terra possa aspettare il suo turno per essere irrigata».
«Chiediamo di essere ascoltati prima di tutto- continua Stigliani- chiediamo agli organismi competenti di fare lo scarico della diga del Pertusillo sulla diga di Gannano nel territorio di Tursi. Migliorare la programmazione che prevede l’erogazione del servizio. Per noi che lavoriamo la terra da 50 anni è già chiaro il rischio alle nostre colture».
Luciano Carlomagno è un giovane produttore di fragole: «Non si può pensare di produrre fragole senza avere l’acqua, non è possibile fare la fertirrigazione.Tra l’altro uesto è un periodo cruciale per tutta la frutta e noi siamo una zona basata sull’agricoltura».
«Io produco arance, mandarini e limoni. Ho un vecchio impianto a pioggia- dice Giuseppe Durante- se l’acqua arriva per un giorno solo come faccio ad itrrigare due ettari di agrumeti? Non è possibile. Chi ha 5 ettari di pescheti non può irrigare tutto con un solo giorno di servizio erogato, anche chi ha impianti innovativi».
E poi ci sono i canali. Quello alle spalle dell’azienda di Stigliani, per esempio, è una giungla, letteralmente. «Noi paghiamo tutti gli anni la retta ma non è stato mai pulito. Non ricordo di aver mai visto qualcuno che ripuliva il canale. Dobbiamo ringraziare solo Nostro Signore se finora, qui, non è successo nulla».