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I Rioni Sassi fanno gola agli abusivi; serve maggiore tutela

I Rioni Sassi fanno gola agli abusivi; serve maggiore tutela

 
Donato Mastrangelo

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Donato Mastrangelo

I Rioni Sassi fanno gola agli abusivi; serve maggiore tutela

Sgomberati due immobili in Vico Santa Cesarea. La storia: dagli anni ‘80 «terra di nessuno» e base operativa della malavita al recupero con la Legge 771/86. Nel dicembre 2021 l’operazione interforze per liberare 15 locali nel Quartiere degli Artieri con sette denunce

Venerdì 28 Aprile 2023, 14:43

MATERA - L’ultimo sgombero coatto di immobili di proprietà demaniale nei Sassi è stato eseguito nei giorni scorsi. È la dimostrazione di quanto sia fondamentale monitorare e tutelare, costantemente, un patrimonio straordinario quanto fragile.

Il sito, sotto l’egida dell’Unesco dal 1993, si ritrova spesso a dover fare i conti con un fenomeno non nuovo, quello delle occupazioni abusive di locali e abitazioni che, in più di una occasione, oltre a situazioni di degrado e sporcizia implicano conseguenze non soltanto sul piano del decoro ma anche della sicurezza negli antichi rioni.

Ad essere stati sgomberati due immobili situati in Vico Santa Cesarea nel Sasso Barisano ai numeri civici 11 e 12. Dopo le disposizioni dell’Ufficio Sassi e l’intervento del Comando di Polizia Locale, i locali sono ritornati nella disponibilità del Comune evidenziando che «il preminente interesse pubblico al recupero di immobili demaniali versanti da molti anni in notevole stato di degrado ed abbandono, impone un'attività di rientro dei beni nella disponibilità della pubblica amministrazione per essere assegnati ai sensi dell’art. 7-8 del Regolamento per le sub-concessioni (Legge 771/86)».

Una storia non nuova quella delle occupazioni abusive nei Sassi. Nel 2015 sette immobili erano stati sgomberati in Vico Mannese nel Sasso Caveoso. E così da Piazzetta Pascoli alla vista mozzafiato sulla «Gerusalemme» di Pasolini e l’altipiano murgiano faceva da contraltare nella parte sottostante lo scempio delle grotte depredate e occupate con la forza. Stessa dinamica in altre aree come via Conche e via Confalone. In via San Francesco Vecchio, dopo essere stati liberati i locali con un bando pubblico furono destinati ad attività commerciali ed artigianali.

Nei Sassi ci si appropriava indebitamente dei locali demaniali apponendoci porte e lucchetti. Un modus operandi consolidato negli anni Ottanta quando i Rioni erano una sorta di terra di nessuno. Un luogo abbandonato al proprio destino e dove, tra l’altro, trovava linfa fertile la malavita che aveva posto le sue basi di spaccio della droga e per mettere in atto altri traffici illeciti. Con la legge 771/86 sulla conservazione ed il recupero architettonico, urbanistico dei Sassi ed il riconoscimento nel 1993 da parte dell’Unesco di patrimonio mondiale dell’Umanità, il sito ora ammirato in tutto il pianeta, avrebbe conosciuto la graduale rinascita fino al sigillo di Matera 2019 Capitale europea della cultura.

Ma, nel frattempo, i Sassi sono sempre stati oggetto di occupazioni abusive. Proprio nell’autunno del 2019 ad essere preso di mira era stato il Quartiere degli Artieri nel Sasso Barisano che il Comune dovrebbe destinare ad attività artigianali. Anche in questo caso, per le unità immobiliari in via Nicola Sole, si è reso necessario lo sgombero coatto con una operazione interforze che aveva portato anche alla denuncia di sette soggetti. Ed ora, in attesa che i locali vengano assegnati dal Comune per le attività artigianali, per scongiurare rischi, gli immobili sono stati murati. Quasi a voler calare un velo su quella luce che, gli abitanti dei Sassi, avrebbero visto anni dopo soltanto nelle abitazioni costruite nei nuovi quartieri della città.

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