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Matera: l'istruzione lucana? Tira solo l’edilizia scolastica

 
Enzo Fontanarosa

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Enzo Fontanarosa

Matera, istruzione? Tira solo l’edilizia scolastica

Inaugurata la «Bramante», nuova struttura per la materna e l’elementare che rivitalizza il popoloso rione Platani. Sarà operativa solo da marzo. E in provincia ci sono meno alunni

Martedì 24 Gennaio 2023, 16:05

MATERA - Luci e ombre nel mondo dell’istruzione lucana. Se da un lato nuove scuole vengono inaugurate e altre adeguate a iniziare dalla sicurezza, di contro c’è pure una utenza che diminuisce. Un fatto, quest’ultimo, legato a un fenomeno più ampio di sicuro, che è quello della crisi demografica che investe l’intero Paese, oltre che la nostra regione la quale fa i conti pure con lo spopolamento di molti centri e borghi del suo territorio, specie interno.

A farne le spese, in particolare, è il Potentino. Meno pesante, ma non per questo trascurabile, è la situazione in provincia di Matera. Per il mondo scolastico, visto non solo dalla sponda di chi siede nei banchi, fa i conti il personale stesso, dirigenti e corpo docente e le altre figure, che risente dei contraccolpi anche con la perdita di classi e cattedre.

Nell’inverno scolastico, però, si aprono anche spiragli di una più mite stagione sul piano della educazione e formazione dagli scolaretti agli studenti.

Ieri la ricostruita scuola di via Bramante, per la quale l’investimento è stato di 5,1 milioni di euro, è stata consegnata alla dirigente Magda Berloco, nel corso di una cerimonia, dal sindaco Domenico Bennardi. Un momento festoso dopo una vicenda che alle spalle si lascia una dozzina di anni di attesa, dopo l’inagibilità con lo sgombero e il successivo abbattimento dell’immobile disposto nel 2012. Alla inaugurazione, c’erano assessori, consiglieri e tecnici comunali e il vescovo mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, che ha benedetto la funzionale quanto sostenibile struttura nel cuore del popoloso rione Platani.

C’era anche qualcuno del Comitato genitori di via Bramante il cui presidente Saverio De Bonis, ha così commentato: «Siamo qui come cittadini qualunque, i cui figli frequentavano o frequentano questa scuola. Non siamo stati ufficialmente invitati alla cerimonia. Ma ciò non importa. Anche se il nostro Comitato, a suo tempo, se non avesse “spinto” e sollevato alcune questioni ed eccezioni, è probabile che in quest’area sarebbero sorte palazzine. Mi fermo qui».

Per fortuna, la storia è andata diversamente. E ora il plesso, che si compone di quattro distinti corpi di fabbrica, è quanto di più moderno si potesse pensare in fatto di sicurezza, sostenibilità e offerta formativa pure per l’educazione ambientale.

Ci sono, tra l’altro, orti didattici, un frutteto, un labirinto, un campetto di minibasket ed un ampio piazzale per piccole manifestazioni all’esterno della scuola. Ieri, dunque, la consegna ufficiale delle chiavi.

Ma quando le voci degli alunni, della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, echeggeranno allegramente in quegli spazi?

«Ci vorrà un mese e mezzo, al massimo due, perché possano entrare in aula qui – ha spiegato Berloco –. Sono i tempi tecnici per i quali si dovrà riorganizzare tutto, a partire dagli orari scolastici, ma anche traferire qui tutte le attrezzature, dai banchi alle lavagne Lim, i monitor e le suppellettili».

Si dovranno attendere, insomma, le idi di marzo.

Ma che date ci sono, invece, per altre scuole che in città restano ancora chiuse? Su questo, invece, arriva risposta dal sindaco Bennardi. «Per il plesso di Piazza degli Olmi – ha spiegato il sindaco – ci sono delle riunioni costanti tra l’Ufficio scolastico regionale e i miei tecnici, cioè gli ingegneri del settore opere pubbliche. È stato delineato un crono-programma che ha rassicurato anche l’Ufficio scolastico di Basilicata e la dirigente scolastica. Ci rendiamo conto del disagio, ma va detto che abbiamo trovato impianti che dal 1989 non venivano toccati, e mi riferisco soprattutto a quello del riscaldamento. Ora è una corsa contro il tempo per cercare di creare un punto zero e far sì che ci sia una programmazione anche nell’assistenza costante negli anni a venire». Quindi «entro pochi mesi andremo a ripristinare il plesso di Piazza degli Olmi, in modo che così ripartano le lezioni evitando che ci siano sovrapposizioni funzionali tra i plessi scolastici».

Se gli Istituti superiori sono di competenza della Provincia, Bennardi ricorda che «c’è ancora la scuola in via Sallustio, sotto il Centro commerciale “Il Circo”, che ci permetterebbe di sbloccare anche altre situazioni. Ognuno deve fare la sua parte, gli Uffici scolastici regionale e provinciale, l’Ente provincia e il Comune, per cercare di dare la giusta dignità e i giusti spazi ai nostri ragazzi».

In provincia, dopo l’inaugurazione sabato scorso del nuovo plesso dell’Ipseoa di Marconia, a Grassano, la cosiddetta Ragioneria festeggia il primo mezzo secolo a servizio del territorio: da Istituto tecnico commerciale, com’era un tempo chiamato, all’attuale denominazione di Istituto tecnico economico. Ma, intanto, e paradossalmente, a inizio di quest’anno scolastico, nello stesso Istituto non c’erano i numeri per formare una prima classe.

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