MATERA- Le chiavi per aprire con certezze maggiori il labirinto investigativo arriveranno dall’autopsia del corpo. Solo dopo, forse, si accenderà una luce in più su una vicenda ancora immersa in tante ipotesi e pochissime certezze.
Le uniche cose sicure sono al momento queste: il corpo trovato sabato mattina alle 11 da alcuni pescatori al largo di Metaponto è quello di Giuseppe Mottola, 59 anni, di Palagianello, in provincia di Taranto. È stato trovato a galla, vestito. Addosso, stando alle prime informazioni, aveva il portafogli ma non i documenti. Rinvenuto anche un telefono cellulare, privo però della scheda sim. E i carabinieri che, coordinati dal comandante del reparto operativo di Matera, Pasquale Carnevale, indagano sul rinvenimento del cadavere, sotto la direzione del pm di Matera, Maria Christina De Tommasi, non trascurano nulla. Il cellulare potrebbe portare a indizi precisi in grado di ricostruire le ultime ore di vita di Mottola e avere più chiaro anche il quadro di quello che è successo.
Il pm De Tommasi ha aperto un fascicolo d’indagine contro ignoti come è consueto che accada in casi di questo genere. Nessuna conferma però se l’ipotesi di reato sia quella di omicidio o di istigazione al suicidio.
Anche la prima ispezione sul cadavere non ha dato certezze: stando ad alcune fonti, il corpo del 59enne presenteva escoriazioni al volto e alle mani, ma soprattutto una sospetta frattura alla base del collo e la presenza di sangue in naso e orecchie. Si pensa a traumi avvenuti fuori dall’acqua. E questo perché il tratto dello Ionio dove è stato rinvenuto Mottola non ha scogliere. Ma sono particolari che per il momento non trovano conferme, perché altre fonti smentiscono la presenza di ferite e tumefazioni.
Il fatto che l’uomo fosse stato trovato in superficie, lascia pensare che fosse già privo di vita quando è arrivato in acqua e che perciò non abbia inalato liquido. Anche questo però è un elemento che troverà conferma nell’esame autoptico.
Il mistero rimane ed è per ora fitto: omicidio o suicidio? E soprattutto perché? Domande alle quali si cerca di dare risposta scandagliando attorno alla famiglia e ai conoscenti del 59enne.