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Rete colabrodo, schiaffo alla carenza di acqua in Basilicata

 
Donato Mastrangelo

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Donato Mastrangelo

Rete colabrodo, schiaffo alla carenza di acqua in Basilicata

Ecco come si presenta la condotta idrica situata nei pressi del viadotto «Bradano» sulla Strada Provinciale 8 Matera-Grassano

Il caso: grosse perdite dalle condotte poste ai lati della strada provinciale Matera-Grassano soggette soltanto a interventi tampone

Giovedì 07 Luglio 2022, 13:48

13:51

MATERA - La siccità e la crisi idrica da un lato e le reti colabrodo dall'altro. Le cascate di acqua che si scorgono ai lati della strada provinciale 8, Matera - Grassano, nei pressi del viadotto Bradano, sono l'emblema delle numerose inefficienze che riguardano il sistema idrico anche sul territorio lucano. È quanto accadeva ieri mentre il cambiamento climatico invoca l'adozione di modelli virtuosi improntanti al rispetto dell'ambiente ed al corretto utilizzo delle sue risorse, in primis l'acqua, di fondamentale importanza per usi potabili e per l'irrigazione delle colture strette nella morsa di un caldo senza precedenti. Ma tant'è.

Anche in passato la «Gazzetta» ha in più circostanze sollevato la questione delle perdite lungo la rete idrica nella fattispecie di competenza del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto. Una criticità che proviene da lontano con la presenza di condotte vetuste ormai in più tratti sui quali si opera soltanto con interventi tampone. Nel frattempo le cascate di acqua continuano a sgorgare e rappresentano un pugno allo stomaco contro la lotta allo spreco idrico. Un vero paradosso se si considera, come ha rilevato nelle scorse settimane l'assessore alle Infrastrutture Donatella Merra, che «il Consorzio di bonifica avanza ogni anno con pervicacia una richiesta all’Autorità di distretto dell’Appennino meridionale di circa 650 litri al secondo per una estensione coltivata di oltre 2000 ettari, richiesta ridicola che, puntualmente, ora come allora viene incrementata a seguito dell’intervento del Governo regionale, restando anche a seguito dell’incremento del tutto insufficiente».

L'emergenza climatica è già oggi e richiede, evidentemente, azioni incisive già a breve termine. In questo contesto non va sottovalutato il ruolo degli enti consortili chiamati a rappresentare con modelli innovativi di gestione le mutate esigenze dell'assetto idrico. E non è un caso, che sempre l'assessore abbia sollevato il tema invocando la nomina di un commissario straordinario e la riforma dei consorzi di bonifica. E tanto per comporre il mosaico di un sistema da riordinare, Merra - in occasione della visita del vice ministro Alessandro Morelli alla diga del Rendina a Lavello - ha chiesto espressamente al Ministero di inserire «quest'opera all'interno di una Programmazione strategica nazionale che segua anche la fase operativa ed attuativa per vedere quanto prima l’acqua nella diga del Rendina».

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