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Turismo lucano decolla nei parchi: bene Pollino e Val D'Agri

 
Pino Perciante

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Pino Perciante

Da Genova al Pollino, che Stato è

le gole del Raganello

Presenze molto alte negli alberghi. Il picco è stato registrato a Capodanno

Martedì 07 Gennaio 2020, 10:17

MATERA - Sono tanti i turisti che tra Natale e l’Epifania hanno affollato le località della parte lucana del Parco del Pollino. I dati ufficiali non ci sono ancora, ma, a sentire gli addetti ai lavori, il primo bilancio delle festività sembra positivo. 

Nonostante le croniche criticità derivate dalla carenza di servizi, il numero di presenze registrato dagli albergatori è stato, infatti, sempre alto, con picchi di tutto esaurito soprattutto a Capodanno.
«A Natale, invece, molti, come da tradizione, vanno da parenti e amici e non vengono quindi nelle strutture ricettive. Natale è una festa intima, al chiuso, intenta a celebrare la famiglia», spiega Carmine Orofino, titolare dell’hotel Paradiso, uno tra i più grandi alberghi della zona con 160 posti letto.
«Dal 30 dicembre al primo gennaio abbiamo fatto il tutto esaurito – sottolinea con soddisfazione Orofino -. Anche altri alberghi a Capodanno hanno fatto registrare il sold out». A farla da padrone, come al solito, sono stati sempre i turisti arrivati dalla vicina Puglia.

«Il 50 per cento delle presenze sono arrivate dalla Puglia – conferma Orofino -. Più sporadica invece la presenza di stranieri, per lo più tedeschi e inglesi. Peccato solo perché la neve è poca e non ha fatto panorama o scenario, come si dice in questi casi”. Insomma, i visitatori non sono mancati sul Pollino, trainati anche dalle giornate soleggiate tra la fine del vecchio e l’inizio del nuovo anno, ma allo stesso tempo gli operatori turistici si lamentano per la risaputa carenza di servizi.
«Da trent’anni ad oggi non è cambiato nulla – sottolinea Orofino -. Anzi stiamo peggio di prima. Trent’anni fa almeno c’era la littorina che collegava i nostri paesi, oggi non c’è neppure quella. In compenso continua l’invasione dei cinghiali che rovinano prati e fiori vicino ai nostri alberghi».

L’altra nota dolente è la viabilità: «E’ caduta la prima neve, ma di sale non se n’è vista l’ombra – sottolinea Orofino -. Così come non si è visto uno spartineve. Mi domando a che serve vantarsi di essere il Pollino se poi la disorganizzazione regna sovrana. E ve ne dico un’altra: nell’anno di Matera capitale europea della cultura non è stato previsto un pullman, dico uno, che portasse i turisti dalla città dei Sassi al Parco del Pollino. E meno male che c’è la nostra clientela sempre affezionata, altrimenti potremmo anche chiudere. Infatti – conclude Orofino – i visitatori che abbiamo avuto in queste festività natalizie e di fine anno sono gli stessi che vengono in estate».

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