Giovedì 18 Settembre 2025 | 18:49

Il Salento non è un paese per ragazzi: in sette anni perderà 10mila under 20

 
Maddalena Mongiò

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Maddalena Mongiò

Il Salento non è un paese per ragazzi: in sette anni perderà 10mila under 20

L’allarme nello studio Openpolis: a Lecce crollo del 14 per cento. Le province del Sud sono le più colpite dalla denatalità

Giovedì 18 Settembre 2025, 15:46

Da qui al 2030 la contrazione dei giovani tra i 10 e i 19 anni sarà pari al 14 per cento. E la posizione della provincia di Lecce non è neppure tra le peggiori in Puglia: a Barletta-Andria-Trani si prevede un -17 per cento e a Taranto un -15,8 per cento.

Sorprende il fatto che la diminuzione sia molto più marcata al Sud, mentre al Nord la “fuga” appare più moderata. Basti pensare che a Parma si registra un calo stimato di appena l’1,1 per cento, a Bolzano dell’1,2 e a Piacenza dell’1,6. Più consistenti, ma comunque contenuti rispetto al Sud, i dati di Bologna (-3,4), Pavia (-3,9) e Ragusa (-4,3).

Le situazioni più critiche riguardano sempre il Mezzogiorno: Caltanissetta (-18,6), Enna (-18,1), Nuoro (-17,2), Barletta-Andria-Trani (-17,0) e Taranto (-15,8). L’emigrazione dal Sud verso il Nord compensa il calo demografico in quelle aree e spiega il divario territoriale.

Le previsioni arrivano da Openpolis, Fondazione che analizza dati su politica, economia, territori e comunità locali, in un report dedicato a “Le previsioni sulla condizione dei giovani in Italia nel 2030”. Lo studio prende in esame la situazione dopo il Covid, segnalando un peggioramento. «Un investimento su questa fascia d’età è cruciale - avvertono i ricercatori - ma la dinamica demografica rischia di allontanare l’attenzione dalla loro condizione».

Per la Puglia, a Lecce i residenti tra i 10 e i 19 anni erano 72.126 nel 2023, ma potrebbero scendere a 62.005 nel 2030 (-14%). A Barletta-Andria-Trani erano 40.114 e potrebbero diventare 33.313 (-17%); a Taranto da 55.022 si scenderebbe a 46.337 (-15,8%); a Foggia da 61.561 a 52.152 (-15,3%); a Brindisi da 35.742 a 30.646 (-14,3%); a Bari da 118.907 a 105.221 (-11,5%).

Della contrazione demografica si parla da anni, ma Openpolis lancia un altro allarme: il calo numerico non deve distogliere l’attenzione dal disagio giovanile legato a povertà educativa, condizioni economiche e sociali precarie, oltre all’aumento di patologie nella fascia 10-19 anni. «Un disagio - scrive Openpolis - che ha diverse dimensioni, a partire da quella sociale ed economica. Nell’ottobre scorso Istat ha stimato come quasi il 14% dei minori si sia trovato in povertà assoluta nel 2023. Si tratta dell’incidenza più elevata dal 2014».

Le difficoltà toccano anche i giovani adulti. Nonostante alcuni miglioramenti rispetto al passato, l’Italia resta ai vertici europei per quota di «neet», giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono in formazione. «Sono questioni - si legge nel report - che non possono essere affrontate solo in termini di deprivazione materiale, trascurandone le radici educative, culturali, sociali e psicologiche che alimentano questo disagio. Dimensioni che in diversi casi si intrecciano e finiscono per rafforzarsi a vicenda».

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