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Lavori di restauro all’anfiteatro romano di Lecce: il Comune ha un progetto e attende i fondi

 
Gaetano Gorgoni

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Gaetano Gorgoni

Lavori di restauro all’anfiteatro romano di Lecce: il Comune ha un progetto e attende i fondi

Nell’area di piazza Sant’Oronzo arriveranno 18 milioni per i nuovi scavi

Lunedì 19 Maggio 2025, 10:34

LECCE - Ci sono 18 milioni per la valorizzazione e i nuovi scavi dell’Anfiteatro romano di Piazza Sant’Oronzo in cerca d’autore (del progetto). In realtà le risorse, sono state promesse dal governo, ma non sono ancora nelle casse del Comune di Lecce. Prima di aprire questo cantiere bisognerà capire quale progetto utilizzare. L’amministrazione Poli Bortone ha scelto di concludere tutti i lavori di riqualificazione delle strade intorno a Piazza Sant’Oronzo per non perdere i finanziamenti, non prima di aver avuto un periodo di incontri chiarificatori con la Soprintendenza per capire il da farsi. All’inizio si pensava di dover scavare ovunque, ma questo avrebbe creato un caos, con cantieri in conflitto (uno per chiudere col basolato e l’altro per scoprire il bene dell’Antica Roma, spaccando di nuovo le strade): alla fine si è scelta la strada della valorizzazione degli scavi sotto le vie adiacenti.

Ma, attualmente, non c’è un progetto per il cantiere più impegnativo, quello della valorizzazione del monumento romano che sorge nel cuore di Lecce, intorno al quale devono essere ripristinati antichi scavi, che mettono in luce una storia lunga 2000 anni.

La prima domanda a cui rispondere è se il progetto spetti al Comune o alla Soprintendenza, in quanto quest’ultima è l’ente gestore dell’Anfiteatro. Si brancola nel buio.

Il Comune di Lecce ha un progetto già pronto: ad oggi l’unica progettualità è quella che risale al 2014 (elaborata durante la giunta Perrone, quando per l’accessibilità ai monumenti viene pensato il ponte).

Il progetto creato dall’architetto Alfredo Foresta, uno dei componenti del team che si occuperà di «rivisitare» il pug (piano urbanistico generale) per conto dell’amministrazione Poli Bortone, potrebbe essere un punto di partenza da riprendere anche in équipe con la Soprintendenza.

Oggi, Lecce potrebbe puntare su questa idea architettonica già esistente (potete vedere una panoramica nella foto ndr), che contempla il ponte, la scopertura dell’Anfiteatro in via Alvino, la valorizzazione degli scavi che furono fatti da De Giorgi e che passano anche sotto via Verdi. Un’opera sotterranea da valorizzare, rendere percorribile, accessibile e da «musealizzare».

Il progetto, però, secondo gli esperti vicini alla maggioranza Poli Bortone, non deve fermarsi all’Anfiteatro, ma ha il compito di considerare come un unicum la Piazza Sant’Oronzo, superando le barriere che impediscono gli affacci visivi sulla preziosa opera dell’Antica Roma. Tutto da «negoziare» con la Soprintendenza. Il Comune di Lecce per ora dialoga e gioca a carte coperte.

Ci sono tre capisaldi per la valorizzazione della «Lecce romana»: oltre all’Anfiteatro, si punterà al recupero del Molo di Adriano (con un possibile progetto per ammirarlo sott’acqua e il collaterale progetto del Porto turistico di San Cataldo, per un investimento totale di 25 milioni di euro) e al completamento delle Mura urbiche, con circa 4 milioni di euro. Tutto, però, sembra fermo da tempo. A proposito del progetto dell’architetto Foresta, ci sono novità nemmeno per i «magnifici 7» del pug, di cui non si hanno più notizie dal 20 di aprile scorso.

Ma tornando alla valorizzazione della Lecce romana, l’amministrazione probabilmente non partirà senza la disponibilità delle risorse: eppure, fare chiarezza sul progetto da adottare sarebbe già un passo avanti.

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