LECCE - «Dobbiamo dare il massimo, senza pensare al domani». Marco Giampaolo non fa calcoli e chiede al suo Lecce una prova di carattere contro la Roma. La formazione salentina è chiamata a riscattarsi dopo le quattro sconfitte consecutive incassate in campionato e vuole dare nuovo slancio alla sua classifica. Dall’altra parte del campo ci sarà la squadra allenata da Claudio Ranieri, una delle compagini più in forma del campionato, ma il Lecce non può più tirarsi indietro. A nove giornate dal termine, la volata salvezza è ormai lanciata. «Giochiamo ogni partita come se fosse l’ultima - dice Giampaolo - ai calciatori ripeto spesso che non devono pensare alla vittoria, al pareggio, alla sconfitta, bisogna scendere in campo per ottenere il massimo, senza avere il rimpianto del giorno dopo. Il giorno della partita devi dare tutto te stesso e al triplice fischio devi uscire a testa alta dal campo. Alla tifoseria e all’ambiente chiedo di sostenere la squadra sempre, fino al termine di ogni partita, se poi meriteremo i fischi sarà giusto prenderli, ma bisogna restare legati alla squadra, perché il nostro campionato è questo, dobbiamo essere consapevoli che ci sarà da soffrire fino alla fine. Non servono disfattismi, quando perdiamo siamo tutti delusi, ma il giorno dopo si riparte, fino a quando il campionato mi dà una possibilità io devo azzannarla».
Giampaolo parla del lavoro svolto durante la sosta, ritenendosi soddisfatto dal rendimento di chi è rimasto ad allenarsi nel Salento: «Ciò che conta è che i giocatori rientrati dalle nazionali trovino subito il mood del campionato. Bisogna catapultarsi sulla prossima partita da giocare. Il mio compito è quello di entrare subito nel merito del prossimo incontro e focalizzarci solo ed esclusivamente su quello. Quelli che sono rimasti qui si sono allenati bene, alcuni mi hanno mandato segnali positivi, facendo meglio rispetto a quanto visto finora. Ci hanno messo tutti partecipazione e impegno, non è stata la classica settimana di sosta». L’obiettivo è non commettere gli errori che hanno condannato i giallorossi nelle ultime uscite: «Se riesci a fare la prestazione ma non ti esprimi al meglio significa che la tua prestazione è stata al di sotto delle tue capacità, per tanti motivi, che possono essere tecnici, tattici, fisici. La squadra nelle ultime partite ha lottato ma ha lottato male, ha giocato la palla ma l’ha fatto male. Quando faremo una partita senza attributi sarò il primo a dirlo, ma non è questo il caso. La sconfitta di Genova è maturata perché ci siamo messi noi nelle condizioni di subire quei due gol, sono episodi frutto di aspetti sui quali lavoriamo, quindi non si può dire che la squadra non abbia lottato, al massimo è stata disattenta».
Giampaolo si sofferma poi sulle qualità della Roma, che numeri alla mano è la squadra che sta attraversando il momento migliore nell’intera serie A: «Ranieri è un fuoriclasse sulla panchina e nella comunicazione, è un allenatore di grande esperienza e di grandi capacità. Nelle ultime 13 partite la Roma ha conquistato 10 vittorie e tre pareggi. Un allenatore che ha questo score sa che deve mantenere un livello di attenzione alto, soprattutto nella settimana di rientro dalla sosta delle nazionali, è consapevole della forza della sua squadra. All’andata ho sbagliato la partita dal punto di vista tattico, avevo ancora delle conoscenze ridotte e non approfondite. Mi assumo la responsabilità di quella partita. Da lì in poi la Roma è migliorata sempre più, sono stati bravi soprattutto a inserire tanti giocatori di qualità. Così oggi si ritrovano ad avere quello score. Noi abbiamo lavorato tanto cercando di migliorarci, alle volte con difficoltà e con qualche infortunio di troppo. Abbiamo fatto un percorso sicuramente migliorabile, ma questa è una valutazione parziale. Si può e si deve far meglio». Quanto alle scelte di formazione, l’attenzione è focalizzata soprattutto sugli esterni d’attacco. Giampaolo può sorridere perché Banda ha superato il trauma contusivo alla caviglia destra che lo ha bloccato in settimana ed è rientrato nella lista dei convocati. «Abbiamo cinque esterni, due giocheranno dall’inizio - spiega il tecnico - probabilmente quattro su cinque giocheranno, chi partirà dal primo minuto dovrà dare il massimo, così come chi subentrerà. La partita sarà giocata anche lì, in quelle zone del campo. Non è importante chi parte titolare, è importante che tutti facciano la loro prestazione, anche i subentranti». Fra le individualità, ci sono chance di vedere in campo sia Gaspar che Rebic, se non dall’inizio perlomeno a gara in corso: «Gaspar ha fatto un warm up con la nazionale, è importante che sia riuscito a giocare due partite per intero. Ha cercato di ritrovare continuità, è un fatto positivo. Rebic in queste due settimane si è allenato molto bene. In precedenza ha vissuto un periodo in cui non si è allenato con la determinazione e la cattiveria che ho visto negli ultimi 15 giorni. Quando un calciatore sta così è un’arma in più».