LECCE - La Procura di Lecce chiude la maxi inchiesta sul presunto scambio di favori per ottenere l’annullamento di circa 500 multe e pass per l’accesso alle zone a traffico limitato. Si parla di biglietti per spettacoli teatrali e giostre, addobbi per matrimoni e servizi di trasloco, anche per rafforzare il consenso elettorale di alcuni politici locali.
L’avviso di conclusione delle indagini preliminari porta la firma dei pm Alessandro Prontera e Massimiliano Carducci. Risultano indagate 42 persone, mentre nell’ordinanza del gip comparivano 46 nominativi (alcune posizioni sono state stralciate).
Si tratta di Loredana Valletta, e Luisa Fracasso, entrambe leccesi e agenti della polizia locale. Per la prima, il Riesame ha annullato la misura interdittiva della sospensione dal servizio per 12 mesi.
E poi, Carlo Corvino, di Lecce, dipendente della Polizia locale e Piervitale Frassanito, di Diso, maresciallo della Polizia provinciale di Lecce. Per quest’ultimo, il Tribunale della Libertà ha revocato la misura interdittiva (8 mesi). Tra gli indagati, anche la leccese Francesca Vallone, dipendente della Lupiae Servizi. Per lei, il gip Silvia Saracino, firmataria dell’ordinanza, aveva rigettato la richiesta di applicazione della misura interdittiva da parte della Procura.
Risultano indagati a piede libero il consigliere comunale di opposizione Antonio Finamore, già consigliere tra il 2017 ed il 2019. E poi, Luca Pasqualini, di Lecce, ex assessore comunale alla Mobilità. Non solo: anche Francesco D’Elia, funzionario dell’Agenzia delle Entrate.
E poi, Antonio Sepa, di Surbo; Paolo Montinaro, Massimo Anthony Scanu, Andrea Gaudino, Giuseppe Mele, Vincenzo Cotena (tutti di Lecce); Sandro Potenza e Domenico Politi, di Lizzanello; Albert Timo, di San Cesario; Giampiero Imparato, di Lecce; Rosangela Pisani, di Gallipoli; Fernando Domenico Lanzolla, di Lecce; Arturo Mazzotta, residente a Lecce; Alessandro Cerfeda, di Lecce; Ivano Buccarella, di Nardò; Federica Carrisi, di Pisignano (Vernole); Marcello Lanciano, di Veglie; Dario Piccinno, di Lecce; Antonio Luparelli, residente a Lecce; Simona Colì, di Cavallino; Francesca Merico, leccese; Mattia Castriotta, residente a Brindisi; Stefano Leone, di Lecce; Amerigo Carmine Perrucci, residente ad Oria; Maria Lucia Portone, di Lequile; Pierpaolo Spedicato, di Vernole; Daniele De Luca, di Lecce; Sabrina d’Oria, di Arnesano; Franco Dollorenzo, Cosimo Bonerba, Antonella De Francesco, Paolo Antonio Corvaglia, (tutti residenti a Lecce); Giuseppe Caccetta, di Trepuzzi; Sergio Maria Mandurino, residente a Lecce.
Rispondono a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, corruzione, accesso abusivo alle banche dati, falso e soppressione di atti pubblici.
In base all’ipotesi accusatoria, Pasqualini sarebbe il promotore del gruppo, di cui Finamore è ritenuto l’organizzatore insieme alla convivente Luisa Fracasso e alla Valletta. Invece, Corvino è ritenuto partecipe dell’associazione insieme a Frassanito. Tra gli altri indagati compaiono i soggetti che avrebbero ottenuto in maniera fraudolenta l’annullamento dei verbali
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Amilcare Tana, Roberto Rella, Giuseppe Corleto, Luigi Corvaglia, Antonio Bolognese, Stefano De Francesco, Roberto Pascariello, Marco Pezzuto, Ladislao Massari, Marco Castelluzzo, Mario Coppola, Sabrina Conte, Romeo Russo, Antonio Degli Atti. Gli indagati, attraverso i propri legali, potranno chiedere di essere interrogati o produrre memorie difensive, prima che il pm chieda il rinvio a giudizio e dunque il processo.
Le indagini hanno avuto una prima svolta con le perquisizioni effettuate nel 2019 e sono culminate nel blitz del 14 febbraio scorso, quando sono state eseguite tre misure interdittive da parte dei militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza. Gli accertamenti sono stati eseguiti anche tramite l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali.