LECCE - Esce di galera e trasforma la vita della sua ex in un incubo. Pretende di riallacciare la relazione chiusa da cinque anni, la costringe a subire atti sessuali e la minaccia di morte: «Ti uccido, ti ammazzo. A parte me non devi avere nessun altro. Se ti vedo con qualcun altro ti uccido, a te e al nuovo fidanzato».
La coraggiosa denuncia della donna ha riaperto le porte del carcere per un 47 enne, residente in un paese del Nord Salento, con alle spalle altri guai giudiziari e altre condanne, anche per associazione per delinquere di stampo mafioso.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip Alessandra Sermini che ha vagliato la richiesta avanzata dalla Procura con l’informativa dei carabinieri e la denuncia della donna. Stalking e violenza sessuale sono i reati contestati all’uomo, di cui non riveliamo il nome per tutelare la parte offesa e la figlia minorenne della coppia.
La scarcerazione dell’uomo è giunta dopo un lungo periodo di detenzione. E da giugno avrebbe avviato un vero proprio pressing nei confronti della ex convivente, di otto anni più giovane. Lui avrebbe voluto recuperare l’unione familiare. Lei si è opposta, manifestando la sua contrarietà con un netto rifiuto.
Così sono cominciati i pedinamenti, le insistenti telefonate anche per conoscere appuntamenti e incontri della donna. E poi le minacce. «O esci con me oppure non devi uscire con nessuno, ti ucciso se non fai come dico io, la nostra relazione è finita, o stai con me o con nessuno». Non solo minacce. L’uomo avrebbe preteso la restituzione di tutti i regali ricevuti negli anni della relazione. E poi avrebbe chiesto ripetutamente, con insistenza e con la forza, di avere rapporti sessuali. Arrivando financo a offrire del denaro. La scorsa estate, però, avrebbe immobilizzato la donna e l’avrebbe palpeggiata.
Una situazione divenuta insostenibile. Che ha creato un perdurante stato d’ansia e di paura nella donna che, alla fine, si è presentata nella stazione dei carabinieri del paese ed ha denunciato le minacce e le angherie subite dall’ex compagno.
Ieri è stato eseguito il provvedimento restrittivo. Il 47enne è stato riaccompagnato nuovamente in carcere: l’ultima volta era stato arrestato per estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso.
La custodia cautelare in carcere è stata ritenuta la più idonea a soddisfare le esigenze cautelari per le ripetute minacce alla donne («Allora ti posso uccidere»); per la caratura delinquenziale; per il rischio che possa mettere in pericolo l’acquisizione e la genuinità della prova intimorendo la persona offesa inducendola così a ritrattare.
Da qui la custodia in carcere disposta dal giudice delle indagini preliminari così come richiesta dalla Procura.