LECCE - Forse non se l’aspettavano neanche loro, ma tant’è: dopo una giornata fredda e ventosa come quella di venerdì, il sabato della marina di San Cataldo si risveglia con temperature primaverili e un’atmosfera che – almeno al lido York, nel giorno della riapertura – richiama, seppur in scala ridotta, quella estiva. Decine di bagnanti stesi sui lettini, il telefono del proprietario, Alfredo Prete, che squilla a ripetizione: «Buongiorno, sì siamo aperti. Tre adulti e due bambini? A presto».
Il suo è un lido storico della marina di San Cataldo. Da tre generazioni lo stabilimento di famiglia offre all’utenza i servizi più vari. Nel 1931 fu il nonno omonimo, Alfredo, a costruire il primo lido in muratura nel Salento, poi demolito e ripensato dal figlio, York Prete, che decide di modernizzare la struttura: 90 cabine e ampi spazi dedicati allo sport, con piscina semi olimpionica, area fit, campo di calcetto in erba sintetica, quattro campi di beach volley – beach tennis e il baby Park, dal 1998 sotto la gestione del figlio Alfredo.
La decisione di Alfredo Prete è stata quella di puntare su una riapertura precoce del lido, a disposizione con servizio bar e ristorante, lettini gratuiti e il baby park per i bambini, dalle 8.30 di ieri sino al tramonto. «Abbiamo scelto di aprire presto vista la giornata bellissima, adatta a chi voglia prendere la prima tintarella o semplicemente stare al sole, e per favorire la famosa destagionalizzazione, invogliando le persone a venire al mare anche nei mesi non estivi. La speranza – spiega – è che anche i flussi turistici che sono a Lecce possano essere convogliati sulla marina di San Cataldo».
Da qui la riapertura alla vigilia della Festa del Papà, e la scelta di restare in servizio i weekend di fine marzo, prima dell’apertura quotidiana garantita da aprile in poi. L’intento è, insomma, quello di intercettare i flussi turistici anche nei mesi non canonici, replicando quanto avvenuto lo scorso anno, stagione in cui si è aperto uno iato significativo con gli anni del covid. «L’anno scorso a maggio-giugno e a settembre-ottobre si sono rivisti gli stranieri che a causa della pandemia non si vedevano da tempo. È stata una buona stagione estiva, che però si stringe sempre in quei 20 giorni di agosto in cui non si capisce niente. L’obiettivo è dilatare questo periodo».
In previsione dell’estate sono già in programma alcuni eventi. In aggiunta al palinsesto classico, con le date di San Lorenzo e Ferragosto cerchiate in rosso sul calendario, anche un evento per festeggiare il traguardo dei 90 anni dello stabilimento. Che cadono nell’anno in cui si è riaccesa, tra i banchi della politica, la polemica sulle concessioni balneari. Oggetto del braccio di ferro tra Governo e Consiglio di Stato, sullo sfondo delle linee guida della direttiva Bolkestein, con cui l’Ue ha imposto la liberalizzazione delle concessioni, oggi prorogate – spesso con affitti bassi - quasi automaticamente e da decenni agli stessi proprietari. Prete commenta anche la bocciatura del Consiglio di Stato sul decreto con cui il Governo aveva disposto la proroga delle concessioni sino al 2024. «Per qualsiasi persona – dice - è impossibile fare impresa con queste incertezze sul futuro. Lavorare così senza sapere cosa accadrà domani è veramente terribile, per cui l’auspicio è che quanto prima il Governo o la corte di giustizia decida una linea con la comunità europea e ci dica quale sarà il nostro futuro, se le gare o altre soluzioni. Basta che sia una line concordata e in quanto tale univoca e certa».