Venerdì 19 Dicembre 2025 | 17:00

Fu accusato di aver calunniato la pm che indagava su di lui: assolto boss mafioso di Bitonto

Fu accusato di aver calunniato la pm che indagava su di lui: assolto boss mafioso di Bitonto

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

sede tribunale di Lecce

La sede del tribunale di Lecce

La gup del Tribunale di Lecce Valeria Fedele ha assolto Domenico Conte dal reato di calunnia e oltraggio a magistrato in udienza: «voleva solo difendersi, non offendere»

Venerdì 19 Dicembre 2025, 15:23

15:27

La gup del Tribunale di Lecce Valeria Fedele ha assolto il boss mafioso di Bitonto Domenico Conte dal reato di calunnia e oltraggio a magistrato in udienza«perché il fatto non costituisce reato». La vicenda contestata risale al 16 marzo 2023. Nel processo in cui era imputato per traffico di droga (conclusosi con la condanna a 20 anni di reclusione), il pluripregiudicato rese dichiarazioni spontanee accusando di falso il pm della Dda di Bari che aveva indagato su di lui.

«Su di me il pubblico ministero sta dicendo un sacco di bugie, un mucchio, come in ogni processo» è una delle frasi pronunciate dal boss Conte in aula. Dinanzi ai magistrati salentini, competenti a procedere perché la persona offesa è un magistrato in servizio a Bari, il pregiudicato bitontino, difeso dall’avvocato Pino Giulitto, ha scelto di essere processato con il rito abbreviato. Secondo il giudice che lo ha assolto, «nel corso delle sue dichiarazioni l’imputato ripete più volte di non voler offendere, accusare o calunniare alcuno» e «le parole usate per esternare le sue considerazioni risentono del suo basso livello di istruzione».

Nelle frasi ritenute oltraggiose, il boss faceva anche riferimento all’accusa di essere ritenuto il mandante dell’omicidio della anziana sarta Anna Rosa Tarantino, ferita a morte all’alba del 30 dicembre 2017 mentre camminava nel centro storico di Bitonto durante un conflitto a fuoco tra gruppi rivali per il controllo delle piazze di spaccio. Per questo processo a febbraio si celebrerà l’appello ter dopo l'annullamento della condanna di Conte in Cassazione.

«Il pm sa perfettamente che nell’omicidio non c'entro niente" diceva il boss. Secondo il gup «tutte le frasi pronunciate da Conte possono dirsi frutto del suo tentativo di difendersi dalle accuse rivoltegli, negando la verità dei fatti sostenuti dal pm attraverso al critica del suo operato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)