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A Lecce un abbraccio di cuori alla tavola della festa

 
Emanuela Tommasi

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Emanuela Tommasi

A  Lecce un abbraccio di cuori alla tavola della festa

Hanno partecipato 150 persone all’iniziativa della Comunità di Sant’Egidio nella chiesa di Sant’Irene

Martedì 27 Dicembre 2022, 14:28

14:34

LECCE - Un novantenne albanese ed una quindicenne siriana accomunati da un destino che li ha portati a fuggire dai drammi delle rispettive terre, diversi ma uguali quanto a dolore. Seduti vicini a tavola, sono stati il simbolo dell’umanità nel pranzo di Natale con i poveri organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, nella chiesa di Sant’Irene, a Lecce. Un incontro che ha messo insieme tante altre storie, quelle di quanti sono venuti in Italia con la forza della disperazione e con la voglia di rinascere.

C’erano 150 persone, tutte invitate personalmente con un cartoncino natalizio nominativo, come si fa per un gran galà, dove, per fortuna, lustrini e paillettes sono stati sostituiti dalla condivisione e dall’amore. C’erano 50 volontari che hanno cucinato e servito i pasti, e tra questi l’assessora al Welfare Silvia Miglietta, la quale però non ha voluto assumere alcun ruolo istituzionale, ma essere una volontaria insieme agli altri.

Un saluto speciale è stato portato da don Attilio Mesagne, della Caritas diocesana, e don Antonio Montinaro, parroco di «Santa Rosa». Sedute attorno a venti tavoli, dunque, ci sono state una settantina di persone senza fissa dimora, quelle che il personale della Comunità di Sant’Egidio accudisce durante la settimana; un altro gruppo di persone che una casa ce l’ha, ma nulla più; e poi anche alcuni anziani sconosciuti agli organizzatori ma segnalati dai vicini di casa per situazioni di difficoltà, disagio, solitudine. Ha partecipato anche un gruppo di anziani di Brindisi. «È stato un intreccio di persone, un intreccio di giovani e anziani - dice la responsabile della Comunità di Sant’Egidio, Maria Teresa Greco - È stata la festa delle feste».

Il menù del pranzo è stato un gran classico del Natale. Dopo un aperitivo a base di patatine, olive e stuzzichini, il primo piatto è stato una lasagna al ragù di vitello (nel rispetto di chi ha una cultura musulmana, e in sala c’erano una cinquantina di persone), ma c’era anche una lasagna vegetariana; il secondo è stato un polpettone, sempre di vitello, con contorno di patate; e poi tanti dolci tipici natalizi. Alla fine, a sorpresa - per davvero - è arrivato Babbo Natale, il quale ha portato doni a tutti i 150 invitati. «Ha 76 anni - spiega Maria Teresa Greco - era un uomo senza fissa dimora, il quale è riuscito a ritrovare se stesso ed ora vuole restituire tutto l’amore che ha ricevuto».

Questa non è stata l’unica iniziativa natalizia della Comunità di Sant’Egidio. Il 18 dicembre scorso ha organizzato una festa, distribuendo cesti regalo. E per la Befana ha in programma la «Festa dei bambini» con la Scuola della Pace. Maria Teresa Greco tiene a ricordare che, complessivamente, nelle altre città d’Italia, sono stati organizzati pranzi per 80mila persone, e in tutto il mondo per 250mila. «Ci siamo stati anche in Ucraina - dice la responsabile della Comunità leccese - ma anche in Africa, in Asia, in America latina».

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