LECCE - Bambino morto subito dopo la nascita. Una vicenda ancora tutta da chiarire e che ha portato, per il momento, all’iscrizione nel registro degli indagati di ventuno persone.
Era il 27 agosto di due anni fa quando il piccolo, dopo aver emesso il primo vagito nell’ospedale di Galatina, era spirato.
Il sostituto procuratore Massimiliano Carducci ha iscritto nel registro degli indagati i nomi dei medici e del personale sanitario che hanno seguito il parto di una giovane donna di Aradeo.
Le accuse contestate sono «responsabilità colposa per morte in ambito sanitario» e ora il pm ha conferito incarico per una consulenza collegiale, dal momento che si rende necessaria con un’ordinanza del gip un’integrazione alle indagini.
Il neonato sarebbe stato il primogenito di una giovane coppia e tutto sembrava filare liscio durante i nove mesi di gravidanza. La partoriente era stata ricoverata nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Galatina nel rispetto anche delle indicazioni del medici a seguito delle doglie.
Le condizioni della giovane mamma - stando anche ai tracciati - sembravano buone. A quanto pare, nessuna anomalia era stata riscontrata.
Per la giovane donna fu deciso il parto cesareo. Sta di fatto che quando è avvenuta la nascita, dopo il primo vagito il neonato non ha più dato segni di vita, nonostante i tentativi di rianimazione praticati dai medici. Il tutto sotto gli occhi della partoriente e di una famigliare che era con lei in sala parto.
La stessa Direzione sanitaria dell’ASL ha disposto l’autopsia ancor prima dell’intervento della Magistratura, chiamata in causa dopo una denuncia sporta dal marito del nascituro assistito dall’avvocato Mario Viola presso il Commissariato di Polizia di Galatina.
Ora, dunque, si potrà finalmente entrare nel merito per cercare di capire cosa sia avvenuto.