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Settimana Santa nel Salento: la fede tra sepolcri, pathos e processioni

 
Giuseppe Albahari

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Giuseppe Albahari

Settimana Santa nel Salento: la fede tra sepolcri, pathos e processioni

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Giovedì 14 Aprile 2022, 12:11

I riti della Settimana Santa entrano oggi nel vivo con la “Missa in Cena Domini”. È giorno di festa per la Chiesa che celebra l’istituzione dell’Eucarestia nel corso dell’Ultima Cena e durante la messa replica la lavanda dei piedi che avvenne in quel contesto, a simboleggiare l’umiltà di Cristo al servizio del genere umano. A Nardò, il Vescovo di Nardò-Gallipoli, monsignor Fernando Filograna, alle ore 18 presiederà la solenne celebrazione eucaristica che dalla Cattedrale della SS. Assunta sarà trasmessa in diretta sul canale Youtube della diocesi.

Al termine delle celebrazioni odierne, l’ostia consacrata sarà collocata in un “repositorio”, sovente un’urna che la pietà popolare ha interpretato come sepolcro. La visita all’Eucarestia diventa, così, visita ai sepolcri, che si svolge un poco dappertutto, ma a Gallipoli assume le dimensioni di un fenomeno di ampie dimensioni. Tra i fedeli, i fratelloni delle confraternite, con le divise dai colori distintivi e il cappuccio calato che li fa denominare “mai”, visitano i sepolcri in processione. Quest’anno, per evitare assembramenti, tali processioni si svolgeranno in orari programmati, ma nelle fasce orarie tradizionali: oggi fino a mezzanotte, domani dal mattino fino a mezzogiorno. Ciascuna processione sarà preceduta dal suono acuto di tromba alternato ad un cupo rullare di tamburo oppure dallo stridore dalla battola, “trozzula” in dialetto, ossia un’asse di legno con maniglie metalliche agitata per provocare rumore.

Questi suoni si ritrovano nella processione del Venerdì Santo di Gallipoli. Sarà preceduta dalla Celebrazione della Passione del Signore, officiata dal parroco, monsignor Piero De Santis, nella basilica concattedrale di Sant’Agata. La processione avrà inizio alle ore 17,30 e vi concorreranno le confraternite di due chiese contigue sulla riviera di ponente: quella del SS. Crocefisso, di cui è priore Francesco Zacà, e quella di Santa Maria degli Angeli, di cui è priore Giuseppe Capoti. Dalla prima, usciranno i simulacri di Gesù al Getsemani, Gesù alla colonna, Ecce Homo, Cristo Crocefisso, Croce dei Misteri e “Urnia”, come è detto l’insieme di statue disposte intorno al Cristo Deposto a formare una composizione ogni anno diversa. Dall’altra chiesa uscirà l’Addolorata. La processione effettuerà una sosta nella chiesa di San Gerardo Maiella intorno alle ore 21,30 e si concluderà dopo l’una. Domani, la processione dei Misteri si svolgerà anche a Maglie. Prenderà il via alle ore 17, secondo una tradizione antica, ma una “nuova” organizzazione che fra due anni celebrerà il secolo di vita e di cui è peculiare l’eleganza dei soci del comitato organizzatore, vestiti in smoking. Alla processione concorrono le opere di cartapesta di tre chiese: la Madonna Addolorata dall’omonimo Santuario, portata in spalla dai Confratelli; il Cristo Morto dalla chiesa della Madonna delle Grazie; la statuaria dei Misteri dalla Chiesa Madre. Dinanzi a tale tempio, la processione, cui partecipano anche bambine vestite da Veronica o con vestiti neri talvolta ricamati a somiglianza di quello dell’Addolorata, si compone nell’assetto con cui percorrerà le vie cittadine. Anche a Copertino, la processione è organizzata da un comitato, detto “Venerdì Santo”, costituito esattamente 80 anni or sono per tramandare la tradizione dei riti del periodo, e non solo, occupando il posto delle confraternite che avevano esaurito il loro ruolo sociale. È portato in processione il Cristo Morto, cui si sono aggiunte, nel tempo, altre statue. Il percorso lungo le vie cittadine è accompagnato dal “Coro delle pie donne”, una sessantina di componenti il Comitato che intonano l’ottocentesco inno composto dal maestro Giuseppe Tanese.

I riti gallipolini proseguiranno sabato: alle ore 3,00, dalla chiesa di Santa Maria della Purità, oratorio dell’omonima confraternita di cui è priore Cosimo Maggio, uscirà la processione di Cristo Morto, deposto in un’urna definita da profili lignei d’impronta barocca rifiniti con oro zecchino, e di Maria Desolata. Dopo la sosta, intorno alle ore 7,00, nella chiesa di San Lazzaro, la processione si concluderà alle 10 sulla riviera dinanzi alla chiesa anzidetta; dove infine Maria incontrerà il Figlio Morto che cercava per le vie della città. Comune a questa processione e a quella odierna, la partecipazione di penitenti scalzi che si flagellano o portano una croce o si appesantiscono con pietre legate da una corda.

A Cutrofiano, nel Centro pastorale “Opere Antoniane” della parrocchia di Santa Maria della Neve, gli avvenimenti degli ultimi giorni di vita di Gesù - dall’entrata a Gerusalemme la domenica della palme, all’Ultima Cena e fino alla Passione e Morte - sono plasticamente visibili in un’opera che è stata definita “Presepe pasquale” e che potrà essere visitata nei pomeriggi di oggi, domani, del 23 e 24 aprile nonché a Pasqua anche dalle ore 8,30 alle 11,30.

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