LECCE - Avrebbe abusato di un ragazzo di 14 anni, dopo averlo adescato e condotto in un luogo isolato, lontano da sguardi indiscreti. Un 46enne residente in un paese del circondario di Maglie è stato iscritto nel registro degli indagati dal pubblico ministero Erika Masetti, con l’accusa di violenza sessuale aggravata.
Nei giorni scorsi, presso il Tribunale per i Minorenni, nell’ambito dell’incidente probatorio (permette di “cristallizzare” l’accusa in vista di un eventuale processo) è stato sentito il ragazzino, attraverso la forma dell’ascolto protetto. Dinanzi al gip Alessandra Sermarini, il 14enne ha ripercorso la vicenda ed ha confermato le accuse verso il 46enne, alla presenza di un consulente tecnico. Adesso le sue dichiarazioni saranno vagliate dallo specialista per verificarne l’attendibilità, attraverso un’apposita perizia.
I fatti si sarebbero verificati il 3 ottobre scorso. Le indagini hanno preso il via dalla denuncia presentata dalla madre del ragazzo. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 14enne dopo aver fatto colazione con gli amici, si stava dirigendo verso la casa dei nonni. Durante il tragitto, avrebbe incontrato, nel centro di Maglie, un uomo che portava a spasso un cane di grossa taglia. I due, che non si conoscevano, avrebbero iniziato a chiacchierare. Ma ben presto il ragazzo sarebbe stato adescato dall’uomo, molto più grande di lui, con un banale pretesto. Il 46enne, infatti, lo avrebbe invitato a seguirlo, con la scusa di andare a visitare un immobile che stava ristrutturando. A quel punto, dopo averlo condotto nel locale disabitato, avrebbe iniziato a molestarlo. Fino a costringerlo a compiere atti sessuali. In seguito, il 14enne si è confidato con alcuni amici che l’hanno convinto a parlare dell’episodio con la propria madre. Ed è scattata la denuncia che ha portato all’identificazione del presunto pedofilo.
Adesso toccherà alla magistratura far piena luce sulla torbida vicenda. I familiari del ragazzo sono assistiti dall’avvocato Arcangelo Corvaglia. Invece, l’indagato è difeso dagli avvocati Oronzo Carrozzini e Pasquale Giulitto.