LECCE - Avrebbe abusato di una ragazzina di 11 anni, nelle vesti di «amico di famiglia», ed un professore di liceo rischia di finire sotto processo. L’udienza preliminare si svolgerà il 12 luglio prossimo, dinanzi al gup Cinzia Vergine. Il giudice, in quella sede, stabilirà se rinviare a giudizio l’imputato, come chiesto dal sostituto procuratore Simona Rizzo, o se proscioglierlo dalle accuse. I genitori della presunta vittima si potranno costituire parte civile, attraverso gli avvocati Marco Caiaffa e Andrea Trevisi. Il professore, indagato per violenza sessuale aggravata, è difeso dall’avvocato Francesco Tobia Caputo.
L’inchiesta è stata avviata, a seguito della denuncia presentata ai carabinieri, dal padre della minore, dopo che la figlia si è confidata con la madre. Sarebbe emerso che - in un paese del Nord Salento - il 5 aprile del 2021 (giorno di Pasquetta), durante il tragitto in macchina, la ragazzina di appena 11 anni, avrebbe subìto le attenzioni sessuali dell’insospettabile amico di famiglia.
Quel giorno si trovano tutti nella stessa macchina. Il padre della ragazza alla guida e stava “provando” la nuova auto del suo amico professore (un uomo di mezza età). La figlia è seduta dietro, accanto a quello che si sarebbe poi rivelato, in base a quanto riportato nella denuncia, il suo molestatore. Quest’ultimo avrebbe allungato repentinamente le mani sul corpo della ragazzina, palpeggiandola in due occasioni nelle parti intime. La giovane avrebbe però reagito di fronte alle molestie dell’uomo, molto più grande di lei. E una volta tornata a casa, si sarebbe confidata con la madre, raccontandole nei dettagli quanto accaduto.
Successivamente, il padre della ragazzina decide di sporgere denuncia presso i carabinieri.
Nel corso delle indagini, la presunta vittima di abusi viene ascoltata dinanzi al gip Alessandra Sermarini, nel corso dell’incidente probatorio (permette di “cristallizzare” l’accusa in vista di un eventuale processo) tenutosi presso il Tribunale per i Minorenni e conferma le accuse, alla presenza dei consulenti tecnici, lo psichiatra Elio Serra e la psicologa Sara Scrimieri, nominati dalla Procura. Viene stilata una perizia con cui si valuta positivamente la condizione psicologica e la capacità di ricordare e riferire i fatti oggetto della testimonianza, da parte della minore.
Ora, dunque, la vicenda sarà chiarita nel corso dell’udienza preliminare e poi durante l’eventuale processo.