Lecce - È stata sottoscritta questa mattina a Lecce, nella sala conferenze del Rettorato dell’Università del Salento, la convezione per il diritto agli studi universitari in carcere tra il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria - Provveditorato Regionale della Puglia e Basilicata (PRAP) e le Università pugliesi.
Con la firma della convenzione, gli Atenei pugliesi aderiscono alla CNUPP - Conferenza Nazionale Universitaria dei Poli Penitenziari, istituita dalla CRUI - Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e rappresentata nel corso dell’incontro dal Presidente nazionale Franco Prina. Presenti inoltre i delegati dei Rettori per i Poli Universitari pugliesi per studenti detenuti Ignazio Grattagliano (Università di Bari) e Marta Vignola (Università del Salento).
Obiettivo principale della convenzione è la collaborazione tra le istituzioni firmatarie, che si impegnano a individuare aree di intervento mirate a favorire lo sviluppo culturale e la formazione universitaria: per sostenere i detenuti negli istituti penitenziari della Puglia con l’obiettivo primario del reinserimento; per favorire la formazione universitaria del personale operante nel territorio di competenza del Provveditorato della Puglia; per giungere alla costituzione di un “Polo didattico universitario penitenziario Appulo–Lucano” quale sistema integrato di coordinamento delle attività volte a consentire ai detenuti e agli internati negli istituti penitenziari interessati il conseguimento di titoli di studio di livello universitario, secondo le modalità che saranno disciplinate negli atti regolamentari e le procedure e le condizioni vigenti presso ciascun Ateneo.
Firmatari: il Provveditore Regionale Giuseppe Martone, il Rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice, il Rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino; il Rettore dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Stefano Bronzini, il Rettore dell’Università LUM “Giuseppe De Gennaro”, Antonello Garzoni e, per il Rettore dell’Università di Foggia Pierpaolo Limone, la delegata professoressa, Anna Maria Campanale.
La realtà dei Poli Universitari Penitenziari italiani, iniziata più di venti anni fa a Torino e replicata, pur con differenze locali, in numerose altre sedi universitarie, coinvolge attualmente circa 40 Atenei che operano in oltre 80 istituti penitenziari. Nell’anno accademico in corso sono 1.034 gli studenti detenuti iscritti, dei quali 109 (10,5%) si trovano in regime di esecuzione penale esterna, 549 (53,1%) scontano una pena in carcere in circuiti di media sicurezza, 355 (34,3%) in alta sicurezza e 21 (2,1%) in regime 41bis. Le studentesse sono 64, quindi il 6,2% del totale degli studenti.