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Lecce, Nas a caccia dei «furbetti»: acquisite le liste dei vaccinati

 
gianfranco lattante

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gianfranco lattante

Lecce, Nas a caccia dei «furbetti»: acquisite le liste dei vaccinati

L’andamento della campagna vaccinale anti Covid è finito sotto la lente dei carabinieri

Giovedì 04 Febbraio 2021, 09:23

LECCE - L’andamento della campagna vaccinale è finito sotto la lente dei carabinieri del Nas. Nei giorni scorsi sono state acquisite le liste dei soggetti che hanno ricevuto le dosi del vaccino anticovid. Ora saranno spulciate per verificare la presenza di “fuori lista”, cioè di soggetti coinvolti nel programma di vaccinazione senza averne alcun diritto.

La documentazione acquisita dai Nas riguarda le dosi di vaccino che sono state somministrate a Lecce e a Gallipoli. Nell’ultimo report diffuso dalla Asl (aggiornato alle 10.30 del 29 gennaio scorso) sono stati resi noti i dati relativi alla somministrazione della prima dose. In tutta la provincia le vaccinazioni sono state 15.486, ciò vuole dire che ogni mille abitanti in 19,6 hanno ricevuto la dose.

Sull’andamento della campagna vaccinale sono state fissate della priorità. È stata individuata una fase 1 e, poi, degli step successivi. Secondo il piano strategico nazionale i primi a ricevere le dosi sono stati personale sanitario, ospiti e dipendenti delle Rsa. Si è voluto, così, vaccinare innanzitutto le categorie più esposte al contagio e, poi, quelle più fragili.

L’ordine previsto nel piano è stato rispettato? Oppure anche a Lecce e Gallipoli ci sono stati dei “fuori lista” che hanno ricevuto il vaccino pur non essendo inseriti nelle liste prioritarie? Insomma ci sono stati dei furbetti?
Lo dovranno accertare i Nas scorrendo gli elenchi che sono stati forniti dalla Asl. Si tratta di un accertamento avviato d’iniziativa dai carabinieri. Al momento in Procura non sono stati aperti fascicoli di indagine relativi ad eventuali abusi e favoritismi nella campagna vaccinale. Si tratta di verifiche che i carabinieri del Nas hanno avviato in diverse regioni. Gli accertamenti in Puglia sono cominciati da tempo. Le prime verifiche sono state eseguite nelle Asl Barletta-Andria-Trani (BAT), di Brindisi e di Bari.
Le cronache dei giorni scorsi hanno raccontato di anomalìe e incongruenze.

A Modena, ad esempio, è successo che alcune dosi che non era state somministrate perché chi era in lista non si era presentato, siano state “girate” a figli e parenti degli operatori per non far scadere le fiale di vaccino già aperte.

Nei giorni scorsi, proprio sulle colonne della «Gazzetta» il direttore generale della Asl di Lecce Rodolfo Rollo aveva fatto chiarezza sulle procedure di vaccinazione: «Tutte le persone vaccinate vengono identificate con documento di identità e codice fiscale, viene registrato il numero della dose e il lotto di appartenenza. Tutti i dati vengono poi trasmessi al Ministero».

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