MELENDUGNO - “I parlamentari pentastellati salentini incontrino subito il Meetup locale, altrimenti chiederemo le loro dimissioni”. C’è amarezza e delusione fra gli aderenti al M5S di Melendugno e Borgagne. “Abbiamo perso il contatto diretto con loro dopo le elezioni – si dice dal gruppo locale – si parla di penali che il Paese dovrebbe pagare in caso di blocco dei lavori del gasdotto, ma non è così. Altrimenti, devono venire a Melendugno per illustrarci la situazione – si aggiunge - Ci siamo spesi molto, ci abbiamo messo la faccia.
A Melendugno hanno ottenuto un importante risultato, ora devono parlare con chi li ha sostenuti”. Dopo l’incontro di lunedì scorso fra il premier Giuseppe Conte e il sindaco di Melendugno, Marco Potì, nel corso del quale il sottosegretario allo Sviluppo economico, Andrea Cioffi (M5S), ha parlato di costi enormi in caso di stop all’opera, il Meetup locale ha diffuso una nota stampa chiedendo trasparenza sull’analisi costi-benefici e un incontro urgente con i propri portavoce a livello nazionale. Fino ad ora, però, non hanno ricevuto alcuna risposta.
“Il ministro per il Sud ha contribuito alla redazione dell’analisi, visto che era in possesso del documento che attesta l’assenza di un accordo host government agreement? – si chiedono gli attivisti - Vogliamo sapere sulla base di quali documenti è stata fatta quell’analisi e da chi è stata redatta – aggiungono - la ministra Lezzi è stata votata soprattutto per la battaglia No Tap. A questo punto vogliamo un confronto sul territorio”. Confronto che gli attivisti chiedono che venga fissato prima della manifestazione “Italia cinque stelle” prevista a Roma per il 20 e 21 ottobre.
“Chiediamo anche – aggiungono gli attivisti locali del movimento – a tutti i parlamentari salentini e pugliesi Cinque stelle di prendere posizione su questa vicenda in quanto non tutti lo hanno fatto. Anche se in questo momento c’è molta amarezza – dicono ancora - continuiamo ad essere convinti dei nostri ideali. Prendiamo atto che a livello nazionale si stanno portando avanti altre battaglie, ma per noi che siamo del territorio, la battaglia No Tap è fondamentale. Sappiamo benissimo – aggiungono - che le responsabilità maggiori di questo ecomostro illegittimo ricadono su tutti i partiti, inclusa la Lega, ma questo non rende meno amaro il boccone di chi ha creduto, e tuttora crede negli ideali di trasparenza ed onestà– concludono - mettendoci la faccia e lavorando sul territorio per il sogno di un vero cambiamento”.