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Strage Cursi, folla commossa per l’ultimo saluto a Franco, Andrea e Maria Assunta

 
Redazione online

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Strage Cursi, folla commossa per l’ultimo saluto a Franco, Andrea e Maria Assunta

La disperazione di Fernanda, sfuggita al massacro, dietro le bare del marito, del figlio e della sorella

Giovedì 04 Ottobre 2018, 10:42

CURSI - Lunghi applausi e parole d’amore per le tre vittime del massacro di Cursi. Il paese intero si è fermato per dare l’ultimo saluto ad Andrea Marti, a suo padre Franco ed alla zia Maria Assunta Quarta, uccisi venerdì scorso dal vicino di casa. La chiesa madre del piccolo comune non ha contenuto la grande folla. Il sindaco, Antonio Melcore, ha proclamato il lutto cittadino. Le salme delle vittime cadute sotto i proiettili della furia omicida di Roberto Pappadà, sono arrivate in chiesa nella tarda mattinata. Nel pomeriggio, i funerali. Presenti anche i sopravvissuti alla strage, Fernanda Quarta, mamma di Andrea, moglie di Franco e sorella di Maria Assunta, la fidanzata di Andrea e il marito di Maria Assunta. “Le tenebre del male sono scese sulla nostra comunità – ha detto il parroco don Luigi Gualtieri, che ha portato alla famiglia l’abbraccio dell’arcivescovo di Lecce - le stesse tenebre di quando è morto Gesu, ucciso. Violenza su quell’uomo, violenza su queste persone. Eppure Dio – ha aggiunto - ci ha lasciato degli insegnamenti di vita, i comandamenti. Non uccidere. Davanti ad ogni problema c’è sempre una soluzione – ha detto ancora - Gli animali uccidono per sopravvivere. Quando gli uomini uccidono lo fanno perché pensano di essere diventati Dio, per decidere il destino di una o più persone. Quando il diavolo si annida attraverso l’odio, la vendetta, l’uomo diventa pericoloso”. Il parroco ha invitato la comunità a riflettere su quanto accaduto. “Abbiamo dimenticato cosa vuol dire amore, condivisione, tolleranza – ha aggiunto - L’uomo che non ama e che non è amato è un uomo che diventerà pericoloso. Che la gioia, la pace, la serenità possano rifiorire nel nostro paese, nei nostri cuori”. Straziata dal dolore non solo la comunità di Cursi, dove è avvenuta la tragedia, ma anche quella di Melendugno, dove lavorava l’insegnante Maria Assunta Quarta. Ieri era presente l’intera comunità scolastica. Sulla bara dell’amata maestra, la divisa della scuola con l’immagine della sua classe.

“Non ci sono parole per esprimere il dolore – ha detto la preside, Anna Rita Carati - la tua simpatia, la tua bontà, la tua energia continueranno a vivere a scuola”. “Risento la tua voce, la tue parole, le tue risate – ha aggiunto una collega – e mi dispiace di non aver avuto l’onore di lavorare con te, gomito a gomito. Mi sarebbe piaciuto. Ora non più ormai, non più”. A fianco la bara, un cuore di rose rosse e i disegni e dei suoi bambini che, su indicazione dello psicologo, non hanno preso parte ai funerali per non subire ulteriori traumi. In una lettera, il loro ricordo: “Ci hai insegnato il rispetto per la vita, per gli altri – recitava - Con te abbiamo vissuto anni meravigliosi. Vorremmo ancora i tuoi abbracci i tuoi sorrisi. Ci manchi”. Nelle parole del sindaco la vicinanza dell’intera comunità alle famiglie, ormai smembrate. Lunghissimi applausi hanno accolto le bare all’uscita della chiesa. Gli amici di Andrea gli hanno dedicato una canzone. Poi, i rombi delle moto e i cori degli “Ultrà Cursi”. In cielo i palloncini bianchi, per ricordare una famiglia che tutti descrivono meravigliosa.

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