Giovanissima e senza veli in un video a luci rosse. Il filmato, visto in un primo momento da un ragazzino, nel volgere di pochi minuti inizia a girare sui telefonini di decine e decine di adolescenti, che lo hanno condiviso su WhatsApp. E ora della faccenda si occupa la Procura dei minori di Lecce.
Questo è solo l'ultimo di tanti casi analoghi che in questo periodo si succedono sempre più spesso, con frequenza ormai preoccupante. L'episodio, così come contestato formalmente dagli inquirenti, risale all'aprile scorso, in uno dei comuni della Grecia. Al centro dell'inchiesta, si è detto, c'è un video, realizzato con uno smartphone. Nelle immagini compare una ragazzina di 14 anni, senza vestiti, impegnata in atti sessuali. Come spesso accade in queste circostanze, il video è passato da un cellulare all'altro, le immagini della giovanissima protagonista ormai circolavano liberamente. Fino a che non sono casualmente capitate sotto gli occhi di un'amica della madre della 14enne, che ovviamente ha subito fatto sapere alla donna cosa stava accadendo.
A quel punto della questione si sono occupati gli inquirenti. Il fascicolo è finito sulla scrivania del sostituto procuratore Imerio Tramis, che ha ipotizzato il reato previsto dall'articolo 600 ter, e cioè la divulgazione di materiale pedopornografico. Sul registro degli indagati sono finiti due ragazzi, entrambi 16enni. Uno di loro è stato sentito qualche mese fa negli uffici della Questura, dal personale della squadra mobile che si occupa delle fasce deboli. Secondo quanto emerso, il giovane avrebbe raccontato di aver ricevuto il video dalla ragazza e di averlo poi mandato ad un altro suo amico.
Per il momento non si è proceduto al sequestro di apparecchi telefonici, computer o altro.
Le indagini stanno andando avanti nel massimo riserbo: l'obiettivo è quello di capire come mai il video sia finito così rapidamente su così tanti telefoni. Gli accertamenti tecnici sono stati delegati alla polizia postale, specializzata in casi del genere, specialmente quando vengono commessi reati via Internet.
Ultimamente i tecnici della postale sono sempre più impegnati nel contrasto al cyberbullismo, recentemente disciplinato da una legge entrata in vigore nel giugno dello scorso anno.

Il filmato si è diffuso rapidamente tramite Whatsapp, ed è stato intercettato da un'amica della madre della ragazzina
Martedì 25 Settembre 2018, 10:58