ROMA - Nel Salone delle Feste al Quirinale il nuovo governo ha prestato giuramento con una cerimonia solenne davanti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Per primo ha giurato il presidente del Consiglio Berlusconi, pronunciando la formula di rito e firmando per accettazione il decreto di nomina che subito di nuovo viene controfirmato dal capo dello Stato.
Subito dopo Berlusconi è passato dietro il tavolo, in fondo alla sala, affiancando Giorgio Napolitano, per assistere al giuramento dei singoli ministri chiamati uno alla volta dal segretario generale del Quirinale, Donato Marra. Accanto a Napolitano e a Marra, il consigliere giuridico del Quirinale Salvatore Sechi.
Al termine della cerimonia, Berlusconi e i ministri si sono messi in posa nel Salone delle Feste per la tradizionale foto di gruppo insieme a Napolitano.
Il giuramento è durato venti minuti. Ogni ministro ha letto la formula: «Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione». Il ministro Scajola ha scambiato, forse per l'emozione, la parola «Nazione» con «Italia». Il ministro della Difesa Ignazio La Russa invece si stava allontanando senza firmare l'accettazione ed è stato richiamato. Con lui Berlusconi ha fatto una gag: ha finto di non volergli stringere la mano, poi invece la stretta c'è stata, molto calorosa.
Adesso il governo è in carica e ci sarà la prima riunione del Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi.

Giovedì 08 Maggio 2008, 18:06
01 Novembre 2024, 18:50