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Legge procreazione, chieste dimissioni Sirchia

Legge procreazione, chieste dimissioni Sirchia

 

Martedì 07 Settembre 2004, 21:25

02 Febbraio 2016, 19:04

ROMA - Si rinvigorisce il fronte contrario alla legge sulla procreazione assistita capitanato dai Radicali. A tal punto da chiedere le dimissioni di colui che la legge l'ha fortemente voluta: il ministro della Salute Girolamo Sirchia.
Un'intervista del Corriere della Sera allo specialista che ha seguito i genitori del bambino salvato dalla talassemia, con un trapianto di cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale dei fratellini del piccolo, ha infatti svelato che i gemelli sono nati dalla provetta e con la selezione degli embrioni. Tecnica vietata in Italia dalla recente legge sulla procreazione assistita. Un particolare non citato dal ministro Sirchia durante la conferenza stampa in cui annunciava l'esito positivo dell'intervento.
I radicali manifestano davanti a Montecitorio chiedendo le «immediate dimissioni» di Sirchia «che ha mentito a tutti i cittadini, agli scienziati e agli ammalati, e festeggia pavoneggiandosi un intervento realizzato grazie a tecniche che la sua legge vieta». La stessa richiesta arriva dal senatore diessino Turci, che accusa Sirchia di aver «tentato di manipolare l'opinione pubblica», e da Barbara Pollastrini, coordinatrice della donne Ds, che attribuisce al ministro «incompetenza o malafede». «O non sapeva, ed è grave - dice la Pollastrini - o ha cercato di truccare le carte e ha mentito». «Dimissioni per incompetenza» anche secondo Alessandra Mussolini, che annuncia di essere passata a vie legali, e «di aver dato mandato ad un pool di avvocati di predisporre un esposto-denuncia contro il ministro».
I Verdi, per voce di Luana Zanella, chiedono invece che «Sirchia riferisca in Parlamento e chiarisca se esiste o no un problema di conflitto d'interessi che lo riguarda», in riferimento allo «scandalo» svelato da Pannella che vede protagonista il ministro Sirchia come finanziatore (di 400mila euro) di una struttura che svolge attività che andrebbero oltre i limiti fissati dalla stessa legge voluta da lui stesso.
A fornire un alibi all'omissione del ministro sul caso del bambino talassemico ci pensa lo stesso Policlinico di Pavia: «La modalità di procreazione non ha avuto alcuna influenza sul risultato clinico e non si è pertanto ritenuto necessario portarlo a conoscenza delle Istituzioni e della stampa». «Con la normativa vigente sulla fecondazione assistita, quei gemellini sani non sarebbero mai nati e il loro fratellino sarebbe stato condannato alla morte», osserva però il ministro per le Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo, riconoscendo la necessità di modificare alcune parti dell'attuale legge, ma ribadendo chiaramente il suo no al referendum.
Non vengono apprezzate all'interno della coalizione di maggioranza le «posizioni estemporanee» del ministro azzurro, che secondo il centrista Ronconi «non rafforzano il governo, nè garantiscono una apprezzabile credibilità allo stesso».
Chi nel centrodestra spende parole in favore di Sirchia sembra più preoccupato dalla costante polemica con i Radicali che dal pericolo di compromettere irrimediabilmente quell'accordo politico caldeggiato da molti. «E' molto difficile dialogare con chi alza la voce e va in piazza a reclamare le dimissioni dell'avversario di turno», afferma Francesco Giro, responsabile per i rapporti con il mondo cattolico di Forza Italia, sottolineando la difficoltà del rapporto tra la Cdl e i radicali. E un invito a concentrare l'attenzione sull' «efficacia terapeutica dell'utilizzo delle cellule staminali prelevate dal sangue del cordone ombelicale». «Altro discorso è la selezione pre-impianto ai quali vennero sottoposti i donatori», dice Giro. Sulla stessa linea anche Luca Volontè dell'Udc: «Il successo scientifico e medico ottenuto grazie alla ricerca italiana sulle cellule staminali adulte, come hanno affermato i medici di Pavia, non dipende dalle modalità». Polemiche contro il ministro Sirchia e contro la legge sulla procreazione assistita sono «puramente strumentali», dunque.
Anche Antonio Tomassini (FI), co-firmatario di una proposta di modifica dell'attuale legge sulla fecondazione, evidenzia l'importanza di aver individuato nelle cellule staminali provenienti dal cordone ombelicale la strada da seguire, e mostra di aver apprezzato molto Fassino e D'Alema, favorevoli ad una correzione della legge piuttosto che ad una sua abrogazione totale.
Sembra tuttavia ricompattarsi il fronte dei sostenitori del referendum, dai radicali al Comitato promotore (di cui fanno parte esponenti laici e Ds). Dopo la firma di D'Alema ai 'referendum correttivì, la segreteria Ds riunitasi oggi ha lanciato un appello per la raccolta delle firme a sostegno dei referendum mirati contro la legge sulla procreazione assistita, rivolgendosi a gruppi dirigenti ed iscritti affinchè ogni sforzo venga compiuto in questa direzione.
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