Due anni e nove mesi il più lungo, appena dieci ore il più corto. Per la durata del Conclave, dal latino «cum clave», cioè «chiuso a chiave», dal momento che la riunione del Collegio Cardinalizio (133 elettori per il successore di Papa Francesco, dopo il forfaif per motivi di salute dei Cardinali di Valencia e Sarajevo), si svolge nel massimo riserbo, non esiste un tempo limite. Ma almeno in età moderna, per giungere all’habemus papam dopo l’ormai iconica fumata bianca, il fumo che esce dalla stufa della Cappella Sistina all’interno della quale si svolge il Conclave, esso si attesta fra i quattro ed i cinque giorni.
29 novembre 1268, 1° settembre 1271: questo l’arco di tempo, esattamente 33 mesi, occorso per eleggere, in quella circostanza a Viterbo, Papa Gregorio X. All’epoca, gli elettori non erano tenuti «sotto chiave» come oggi, e le ingerenze, non solo degli uomini di Chiesa, ma soprattutto dei Sovrani che comandavano in Europa, non erano di poco conto. Così, a spingere all’elezione di Gregorio X, nato Tebaldo Visconti a Piacenza nel 1210 e morto ad Arezzo nel 1276, intervenne proprio un Sovrano: l’imperatore del Sacro Romano Impero, Rodolfo I d’Asburgo. Per evitare che tempi così lunghi potessero ripetersi, lo stesso Gregorio X, emanò il cosiddetto «Decretum de electionem papae», che da allora in poi, obbligò gli elettori dei Papi, a riunirsi in un luogo se non proprio segreto, quantomeno appartato, ed a non avere contatti con l’esterno.
Dal 31 ottobre al 1° novembre 1503, durò invece il Conclave più breve della Storia della Chiesa. Per eleggere, per altro nottetempo, Papa Giulio II (Albisola 1443, Roma 1513), bastarono infatti solo una decina di ore. Quasi certamente, perché il suo nome, Giuliano Della Rovere, il Pontefice che avrebbe poi istituito le Guardie Svizzere e promosso i Musei Vaticani, oltre che come «uomo illuminato», si era già distinto e fatto apprezzare, per essere stato, in pieno Rinascimento, protettore dei grandi pittori Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio.
Quanto ai giorni nostri, nel 2005, con sole 26 ore, il record di minor durata di un Conclave, spetta a Papa Benedetto XVI, uno degli otto Papi a rinunciare, con le dimissioni del 2013, al Soglio Pontificio. 36 ore, invece, servirono nel 2013, per Papa Francesco. Staccato di poco, l’elezione di Albino Luciano, salito al trono di Pietro nel 1978 col nome di Giovanni Paolo I, impiegò due giorni. Ma altrettanto breve a causa della morte prematura, fu pure il suo Pontificato: appena 33 giorni. Tre giorni, bastarono invece per Pio X nel 1903, Pio XII nel 1939, Giovanni XXIII nel 1958 e Paolo VI nel 1963. Uno in più per Pio XI nel 1922 e Papa Wojtyla nel 1978, e cinque per Benedetto XV nel 1914.