Martedì 09 Settembre 2025 | 11:08

L'aria inquinata fa paura agli italiani

 

Giovedì 24 Giugno 2004, 14:02

02 Febbraio 2016, 19:01

ROMA - E' l'aria malata e irrespirabile il nemico numero uno indicato dagli italiani come uno dei problemi più urgenti seguito, ma con distacco, dai rifiuti. Solo terza la salvaguardia dell'ambiente e del territorio, quinto posto pari merito per scorie nucleari e acqua, ultimo il mare.
Questi i primi risultati di un'indagine, ancora in corso, sugli italiani e l'ambiente realizzata dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (Apat) con l'aiuto del sistema delle agenzie ambientali, e resa nota nel corso della presentazione della settimana ambientale organizzata a Genova dal 5 al 9 luglio da Apat, Arpal e Regione Liguria.
Dalla prima tranche di interviste telefoniche (oltre 1.500 in questa prima fase) risulta che per il 44% è l'inquinamento la questione ambientale più urgente in Italia contro il 18% che indica i rifiuti, il 12% la salvaguardia del territorio, il 6% rispettivamente per scorie nucleari e acqua e il 2% la tutela dell'ambiente marino.
Un ultimo dato questo che «dimostra - ha sottolineato il direttore Apat, Giorgio Cesari - come l'ambiente sia ancora vissuto come momento emotivo e stagionale. Se avessimo fatto la domanda in estate i risultati sarebbero stati diversi. Ma ciò che emerge è che l'attenzione è rivolta soprattutto ai temi legati al quotidiano».
Emotività a parte, gli italiani sono però più maturi. Il 56% degli intervistati, infatti, ha dichiarato di aver letto pubblicazioni su temi ambientali, il 62% ha seguito con particolare interesse alcune vicende legate all'ambiente. E anche qui, il dato sulle tematiche seguite rispecchia il risultato principale. E' l'aria ancora una volta la protagonista assoluta dell'interesse degli italiani. Il 19% di chi ha dichiarato di aver seguito vicende ambientali ha rivolto la sua attenzione proprio all'aria (19%), seguono disastri ecologici (17%), nucleare (16%), rifiuti (11%), clima (9%). Dal 6% in giù si trovano acqua, natura e biodiversità, degrado ambientale e sviluppo sostenibile.
Sul fronte delle fonti, sono i quotidiani la prima fonte di informazione per gli italiani con oltre il 70%. Quasi il 50% sa qualcosa di ambiente perché lo ha letto sui periodici poco sfruttata internet al penultimo posto con meno del 20% prima dei bollettini comunali, fonte di informazione per poco più del 10%. Le riviste specializzate sono a oltre il 25%. Per il piccolo schermo, documentari e speciali gli eco-programmi più visti e comunque il 77% del campione dichiara di aver visto almeno un programma di contenuto ambientale.
«Il campione non è completo - ha quindi commentato Cesari - questa è una prima proiezione che già indica gli orientamenti degli italiani che vogliono sempre più informazioni vere e dati certificati».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)