Case invisibili che insieme formerebbero una grande città fantasma. È uno dei paradossi urbani che affligge l’Italia, dove un sommerso di edifici sconosciuti al Fisco si aggira tra vicoli, quartieri e campagne, sfuggendo al controllo e privando il Paese di risorse preziose.
Sono più di 100mila le case fantasma scoperte in Puglia nell’ambito di una mirata operazione condotta dall'Agenzia delle Entrate che, per scovare i «furbetti del Catasto», qualche tempo fa si è servita della tecnologia (foto aeree) ma, anche, di incroci tra mappe catastali e immagini del territorio, sopralluoghi esterni agli edifici non in regola per rintracciare i fabbricati presenti sul territorio ma non nelle banche dati catastali.
Dal Gargano al Salento, come detto, i dati parlano di 101.373 immobili pugliesi sconosciuti al Catasto e adesso censiti con l'attribuzione di una rendita complessiva per un valore di 60.961.210 milioni di euro.
In Basilicata, invece, le «case fantasma» sono all’incirca 18mila con una rendita presunta complessiva pari a più di 6 milioni di euro.
Tra questi, sono stati oltre 65mila gli immobili dichiarati spontaneamente con una rendita attribuita in via definitiva pari a circa 40 milioni di euro. I "furbetti" del Catasto hanno avuto esattamente 60 giorni di tempo per rimediare e dichiarare il possesso degli immobili mai registrati.
A livello nazionale, invece, su più di 2,2 milioni di particelle del Catasto terreni, oltre 1,2 milioni di unità immobiliari urbane non censite nella base-dati catastale. Ci sono poi magazzini, rimesse, garage che non risultano al fisco nonché fabbricati utilizzati a scopo produttivo, tra cui sono inclusi sia fabbriche che, per esempio, alberghi.
Di queste, quasi 769mila hanno trovato una rendita catastale definitiva, mentre a 492mila ne è stata attribuita una presunta.
Esattamente come accade nel caso dell’evasione delle imposte anche per questo fenomeno ci sono importanti differenze territoriali. I dati dell’Agenzia delle Entrate ci dicono che al Nord gli immobili invisibili (ma solo al Fisco) è l’1,8% delle proprietà di persone fisiche, quindi decisamente meno del 3,4% nazionale; al Centro si sale al 2,9% e nel Mezzogiorno al 6,2%. Ed è proprio qui, nel Mezzogiorno, che, nonostante vi risieda solo un terzo degli italiani, si trova più di metà dei due milioni di immobili fantasma italiani, 1.152.239.
Quello degli immobili fantasma, in realtà, è un fenomeno che rappresenta una vera e propria piaga, con conseguenze negative sia per l’economia che per la sicurezza del territorio.
Un fabbricato, è bene precisare, può essere definito «fantasma» quando non è presente al catasto Questo significa che l’immobile non è stato registrato e quindi non risulta esistere ufficialmente. È «fantasma», anche, se è stato costruito abusivamente: in questo caso, l’immobile è stato realizzato senza le necessarie autorizzazioni edilizie. Inoltre, quando è intestato a un proprietario fittizio: questa pratica viene spesso utilizzata per evadere le tasse o commettere altri reati. Infine, se è in stato di abbandono: un immobile in stato di abbandono può essere considerato fantasma se non viene utilizzato da nessuno e se non vi è manutenzione.