Lunedì 08 Settembre 2025 | 17:44

Piano fascista contro i magistrati a caccia della rete di «soci occulti»

 
Isabella Maselli

Reporter:

Isabella Maselli

Piano fascista contro i magistrati a caccia della rete di «soci occulti»

Prosegue l’inchiesta di Caltanissetta sui depistaggi nelle stragi di mafia

Domenica 23 Luglio 2023, 13:12

Al setaccio il contenuto di telefoni, pc, hard disk, pendrive, documenti, agende e appunti manoscritti per ricostruire la rete «dei soci occulti» dell’Osservatorio «per il monitoraggio sociale della legalità», ritenuto dai pm di Caltanissetta una organizzazione segreta di ispirazione fascista di «lotta al sistema giudiziario».

Su questo sono al lavoro i magistrati nisseni, che nei giorni scorsi hanno perquisito le case e gli studi professionali di tre persone: Adriano Tilgher, già condannato per riorganizzazione del partito fascista nel lontano 1981, esponente di spicco di Avanguardia Nazionale poi disciolta ed ex luogotenente dell’eversore nero Stefano Delle Chiaie; il penalista barese Saverio Ingraffia; il musicista e docente universitario campano Francesco Scala. I tre, è l’ipotesi dei pm siciliani, sono accusati di associazione a delinquere e violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete.

Una ricostruzione che gli indagati hanno subito negato, difendendo il progetto come iniziativa con scopi sociali, senza le connotazioni politiche dell’eversione nera e senza alcuna finalità segreta di attacco alla magistratura. Una versione che alcuni di loro si dicono già pronti a spiegare anche ai pm. Ma la Procura di Caltanissetta, che dell’esistenza di questo Osservatorio ha scoperto quasi per caso indagando su un presunto depistaggio sulle stragi di mafia del ‘92, vuole vederci chiaro, ritenendo che si tratti di un modo per «operare una sorta di dossieraggio con finalità di intimidazione dei magistrati scomodi in ottica fascista». Per usare la parole dell’avvocato Ingraffia nelle intercettazioni, l’Osservatorio doveva essere «concepito come una lotta al sistema giudiziario che sta stretto a tutti quanti. Avere una sentinella, un occhio che vigila sull’operato di chi invece si ritiene invulnerabile, è una cosa che attrae tutti, indistintamente, visto che quelli (in magistrati, ndr) sono i nemici dei politici». Secondo gli indagati, cioè, l’attuale Governo «avrebbe tutto l’interesse a creare “uno strumento” in grado di poter meglio controllare la magistratura, politicamente schierata a sinistra».

E così la Procura ha delegato gli uomini della Dia perché perquisissero i tre sospettati e sequestrassero loro ogni cosa utile ad accertare «le reali finalità e attività sociali, tenute segrete, dell’Osservatorio», oltre ai nominativi dei «soci occulti» che potrebbero essere contenuti nelle chat e nelle mail degli indagati. Sulla vicenda è intervenuto ieri il presidente nazionale dell’Anpi, l’Associazione dei partigiani, Gianfranco Pagliarulo, parlando di «vicenda gravissima», perché «rivela un rinnovato attivismo di quella “zona nera” che dal dopoguerra non ha mai cessato di ordire complotti e attentati contro la Repubblica democratica. È bene - ha detto Pagliarulo - che il movimento democratico stia sempre all’erta contro ogni rinnovato tentativo di provocazione eversiva».

Per il capogruppo dem della Commissione Giustizia della Camera Federico Gianassi e Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd, «emergono ricostruzioni davvero inquietanti dall’inchiesta», con riferimento ai millantati contatti con esponenti dell’esecutivo. «Di fronte ad affermazioni così gravi e inquietanti - dicono - chiediamo che il Governo faccia subito chiarezza e per questo presentiamo una interrogazione urgente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)